Alla scoperta dell’Africa in bicicletta

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Con il vento in faccia e gli occhi persi verso un orizzonte sconfinato, sette avventurieri, capitanati dal carpigiano Angelo Lucchini, in sella alle loro biciclette, hanno sfidato la natura selvaggia e incontaminata pedalando in terra d’Africa, alla scoperta dei grandi parchi e dei misteri di un paese immenso e affascinante: il Sudafrica. “Da anni – racconta Angelo – ho scoperto la bellezza del cicloturismo, in grado di coniugare la mia passione per la due ruote alla possibilità di viaggiare con lentezza, in sintonia col paesaggio”. Quello in Sudafrica è stato un bicisafari, “anche se – sottolinea Lucchini – il nostro è stato decisamente fuori del comune, dal momento che al posto del fucile, al seguito, avevamo soltanto le nostre bici. Eravamo desiderosi di scoprire la natura e i grandi animali che popolano quella terra e siamo stati davvero fortunati”. L’avventura è iniziata a Johannesburg: ad attendere i viaggiatori un pulmino dotato di carrello. “La guida ci forniva assistenza e noi pedalavamo”, sorride Angelo. Dalla città i sette si sono diretti a est, verso la finestra di Dio: una terrazza panoramica a picco su un burrone con una vista magnifica su un paesaggio maestoso con chilometri di montagne quasi ininterrotte coperte dalla fitta foresta pluviale, il Blyde River Canyon, il Lowveld e, nelle giornate limpide, anche oltre il Kruger National Park verso le vette al confine con il Mozambico. “Un luogo dalla bellezza spettacolare. La vista sulla pianura era a dir poco mozzafiato. Da lì siamo scesi verso l’area del Parco Kruger: estesa come lo stato d’Israele, è la più grande riserva naturale del Paese”. I viaggiatori, inoltratisi nel bush a bordo del pulmino, sono riusciti ad ammirare tutti i Big 5, ovvero leone, leopardo, elefante, rinoceronte e bufalo. “Con la stagione secca la vegetazione è scarsa, così come l’acqua, e gli animali si concentrano tutti intorno al fiume: ammirarli è stata un’emozione fortissima. Pareva di essere immersi in un documentario! Abbiamo avuto anche la fortuna di osservare una scena di caccia: un ghepardo ha infatti catturato davanti ai nostri occhi una gazzella. Una scena cruenta ma figlia della legge della Natura”. I sette amici hanno poi proseguito verso il Regno dello Swaziland, percorrendo una zona montuosa con vette sino a duemila metri: “un tratto impegnativo, ma ne valeva la pena. Da lì siamo poi scesi a sud, verso la costa orientale: tra lo Swaziland e l'Oceano Indiano, la riserva di Hluhluwe possiede una fauna molto ricca, tra cui una colonia di rinoceronti bianchi. Sulla sponda del mare, invece, ci siamo lasciati rapire dalla bellezza dell'estuario di Santa Lucia, il più grande dell'Africa, famoso in tutto il mondo per la grande colonia di ippopotami, coccodrilli e uccelli. Complessivamente abbiamo pedalato per oltre 500 chilometri tra la natura più atavica e misteriosa”.
Quella per la due ruote è una passione che Angelo ravviva giorno dopo giorno: “da tempo ho scelto la bicicletta come mezzo di locomozione per spostarmi in città. Rapida, poco invasiva, non inquinante ed estremamente pratica, la bici consente di muoversi con agilità oltre a fare bene alla salute. Vorrei che i nostri amministratori facessero qualcosa in più per incrementare la mobilità alternativa a Carpi, mostrando maggior attenzione verso coloro che si muovono in bicicletta: le piste ciclabili dovrebbero essere implementate, manutenute e messe in sicurezza”, sottolinea Angelo Lucchini. A utilizzare l’ecologico mezzo, sono soprattutto gli anziani: “persone che hanno contribuito in modo incisivo allo sviluppo della nostra città e che meriterebbero di muoversi con più sicurezza per le strade”.
Jessica Bianchi

 

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