Il piccolo Elias Bertellini di due anni era diventato cianotico e rischiava di morire soffocato a causa di un pezzo di würstel ingerito accidentalmente, ma la madre è riuscita a salvarlo mettendo in atto le manovre salvavita apprese al corso di disostruzione pediatrica della Croce Rossa di Carpi. E’ accaduto mercoledì scorso intorno alle 19, nell’abitazione della famiglia Bertellini in via Nuova Ponente, e composta dal papà Alessandro, dalla mamma Rosi e dal figlioletto. Era ora di cena e il bambino stava mangiando in compagnia della mamma il suo piatto di pasta, quando improvvisamente ha afferrato un pezzo di würstel dal piatto della madre, senza che quest’ultima se ne accorgesse. Da quel momento sono stati lunghi e interminabili attimi di paura, ma anche di grande lucidità e prontezza da parte della donna.
“Quel pezzo era troppo grande per Elias – ha raccontato il padre Alessandro, volontario della Croce Rossa di Carpi – che l’aveva ingerito senza masticarlo e gli stava ostruendo le vie respiratorie. Nostro figlio ha iniziato a non respirare più, ma Rosi si è accorta subito della criticità: ha messo il bimbo in posizione supina con il viso rivolto verso il basso sul suo braccio, e con l’altro ha iniziato a dare una serie di energiche pacche interscapolari come da protocollo insegnatogli al corso di rianimazione pediatrica della Cri. Poi, lo ha girato e ha esercitato delle compressioni sullo sterno, e nel contempo si è precipitata sul pianerottolo chiedendo aiuto ai vicini affinché chiamassero il 118. Tutto questo senza mai interrompere le manovre.
Nel frattempo Elias era diventato cianotico, ma finalmente alla terza ripetizione il pezzo è uscito dall’esofago ed Elias si è lasciato andare a un pianto liberatorio. Io sono arrivato cinque minuti dopo l’accaduto. Ho guardato Elias: era già tornato vispo e senza segni di sofferenza. L’ho visitato scrupolosamente e fortunatamente non aveva riportato conseguenze. I parametri erano tutti nella norma e non accusava dolori. Insomma, era quello di sempre. Non voglio neanche immaginare come sarebbe andata se mia moglie non avesse avuto la conoscenza necessaria per intervenire prontamente, e per questo devo ringraziare la Croce Rossa e tutti quei volontari che dedicano tanto del loro tempo per divulgare queste importantissime manovre anti soffocamento”.
Se questa storia ha un lieto fine, dunque, lo si deve soprattutto all’accortezza e alla lungimiranza della scelta dei genitori di impadronirsi delle pratiche salvavita.
Corsi di disostruzione vengono organizzati periodicamente e gratuitamente dalla Croce Rossa e sono invitati a parteciparvi non solo i genitori, ma anche i familiari più stretti e in generale tutti coloro che hanno a che fare quotidianamente con i bimbi. Può bastare qualche ora di attenzione e di esercizio per salvare la vita di un bambino.
Chiara Sorrentino