E’ nata la Coop 3.0

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Dalla fusione di tre realtà cooperative molto importanti per il nostro territorio, Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense è nata Coop Alleanza 3.0, operativa dal 1° gennaio 2016: si tratta di un cambiamento storico nel mondo della cooperazione non solo emiliano-romagnola, ma anche italiana. A Massimo Ferrari, uno dei tre amministratori delegati, insieme ad Adriano Turrini e Paolo Cattabiani,  chiediamo:
In che si senso si tratta di una svolta storica?
“Le tre cooperative insieme riusciranno a ottenere obiettivi che ciascuna, pur con dimensioni diverse, non sarebbe mai riuscita a raggiungere sul proprio territorio. Non si tratta, infatti, semplicemente della somma di tre realtà prima esistenti: Coop Alleanza 3.0 è un soggetto completamente nuovo che mantiene da un lato il cuore della tradizione nei suoi elementi di forza (nel rapporto con i fornitori locali, con i territori e nella politica orientata al versante sociale) e dall’altro, grazie alla dimensione che le tre cooperative insieme hanno raggiunto, può sviluppare delle attività, che ciascuna da sola non sarebbe stata in grado di fare. Ad esempio il canale on line, il franchising o progetti di sviluppo anche all’interno di reparti commerciali come l’oro e l’ottica”.
La neonata realtà cooperativa quali vantaggi porterà a soci e consumatori?
“I vantaggi per i soci e per i consumatori sono numerosi e concreti: ad esempio riusciamo a mantenere un fortissimo legame con il territorio, con il mondo locale dei piccoli produttori e, essendo presenti in 12 regioni e 45 province, siamo in grado di portare le eccellenze eno-gastronomiche ovunque, in tutti i negozi della Cooperativa. Ciò continuando a garantire, e anzi migliorando, la sicurezza e la qualità di prodotto garantito che da sempre coop offre nei propri punti vendita. Dall’altra parte ci sono vari progetti come il catalogo virtuale, che si affiancherà alla rete fisica, e una notevole diffusione dei distributori di carburanti. Si tenga conto che diventeremo, entro la fine del 2017, la prima realtà petrolifera-non compagnia, con quasi un miliardo di litri”.
Uno dei punti di forza della cooperativa di consumo è che conosce una diffusione capillare sul territorio, essendo presente anche nei piccoli centri. Quanto è importante questo?
“Questo aspetto è determinante ed è proprio su questo che si basa il nostro modello di sviluppo. Per fare un esempio concreto: dopo il sisma che nel 2012 ha interessato il nostro territorio, siamo ripartiti in zone come Rovereto dove il nostro negozio era andato completamente distrutto. Se avessimo fatto una valutazione puramente economica, non avremmo mai riaperto un negozio proprio lì, dal momento che esistono altri punti vendita sia a Novi che a Carpi, dunque molto vicini. Il nostro obiettivo invece è innanzitutto quello di essere al servizio dei nostri soci e per questo siamo presenti anche in tutti i piccoli paesi e nei centri storici delle città, con tipologie e formati di negozi molto diversi. Nei 419 punti vendita che costituiscono Coop Alleanza 3.0 andiamo dagli 80 ai 12mila metri. La nostra risposta è differente e articolata a seconda delle necessità che i vari territori esprimono”.
Una domanda sul risparmio. Sono tanti i soci che decidono di affidare a voi i loro risparmi. In un momento in cui le banche sono sempre più spesso fonte di apprensione, quali sono le garanzie dell’Istituto del prestito sociale?
“Abbiamo regole interne molto precise e molto chiare: solamente una parte del prestito può essere immobilizzata in attività e in investimenti. Coop Alleanza 3.0 infatti ha adottato un nuovo regolamento del Prestito sociale che prevede ulteriori garanzie a tutela dei risparmi dei soci prestatori: ad esempio esiste un vincolo di liquidità non inferiore al 30%, un vincolo di immobilizzazione non superiore al 30% ed esistono inoltre organi di vigilanza indipendenti. Fondamentale è la trasparenza: noi forniamo ai nostri soci e consumatori informazioni sulla situazione patrimoniale della Cooperativa e chiunque, in qualunque momento, può rendersi conto della solidità del Prestito sociale”.
Come viene strutturata la governance della nuova cooperativa?
“La nostra governance prevede tre amministratori delegati: il presidente Adriano Turrini con la delega ai servizi centrali e alle politiche sociali, io che ho la delega alla gestione e infine Paolo Cattabiani con delega allo sviluppo e al patrimonio. Abbiamo cercato di evitare in tutti i modi quella burocrazia eccessiva che spesso, quando si cresce, diventa inevitabile. La semplicità, la chiarezza, la linearità e soprattutto la concretezza sono elementi determinanti per il successo della Cooperativa; in virtù dei risultati conseguiti nei mesi scorsi per arrivare alla creazione di Coop Alleanza 3.0 e dei progetti che lanceremo già nella primavera del 2016, mi sento di dire che la strada intrapresa è quella buona. Sono ottimista e sono convinto che riusciremo a costruire il soggetto che abbiamo in mente. Infine, ma non per ultimi, ci sono i nostri ragazzi: noi abbiamo una grandissima responsabilità nei confronti di tutti i 22 mila dipendenti perché la differenza la fanno le persone all’interno dei punti vendita. Mai nessuna strategia sarà vincente se non viene portata avanti da persone capaci e motivate. Siamo convinti che riusciremo a fare la differenza coinvolgendo tutti i nostri dipendenti in questo progetto che è veramente meraviglioso”.
Federica Boccaletti