Era davvero l’amico di tutti, pazienti e non, il dottor Enzo Cacciatore, fiorentino di nascita, napoletano di studi e carpigiano d’adozione. E lo testimoniano le centinaia di persone che hanno voluto essere presenti sabato mattina alle Camere ardenti del Policlinico di Modena per dargli l’ultimo doloroso saluto e testimoniare il loro affetto e la loro stima. Cacciatore è stato davvero un personaggio che ha portato a Carpi, giunto negli Anni ’70 da Napoli dove si era laureato in medicina e chirurgia, la sua verve mista di cultura fiorentina e di intelligente humor napoletano, che si esprimeva in un entusiastico amore per la vita, la compagnia, gli amici, la buona tavola e le profonde riflessioni sui temi del vivere quotidiano. Il tutto contrassegnato da un sorriso largo e accattivante che gli valse un’accoglienza immediata da parte dei carpigiani. Cacciatore ha lavorato con zelo e passione per 14 anni al Ramazzini come primario di angiologia e chirurgia vascolare, dopo essere stato al Policlinico di Modena e all’Università come insegnante alla facoltà di medicina e chirurgia. E in quegli anni a Carpi egli conquistò immediatamente la stima e l’apprezzamento dei colleghi medici, del personale infermieristico e dei tanti pazienti che provenivano anche da fuori. Poi si dedicò alla libera professione, per scelta propria, proseguendo con successo la sua scrupolosa appassionata attività di medico specialista tra la riconoscenza e la simpatia dei suoi pazienti. E così il medico ‘amico di tutti’ e che tutti amavano e apprezzavano, se n’è andato improvvisamente mercoledì 20 gennaio in una stanza dell’ospedale di Mirandola, dove era ricoverato dopo essere stato sottoposto a un’operazione di protesi all’anca. Sgomenti e increduli la sua compagna di una vita, Viviana Sivori, la figlia di quest’ultima, l’avvocato Elisabetta Cadossi, i figli Luca, musicista e Alessandro, medico residente in Brasile, oltre che la schiera di amici e conoscenti. Che si sono ritrovati sabato mattina per esprimere dolore e partecipazione per una perdita improvvisa e inattesa. E insieme a loro erano presenti alle Camere ardenti del Policlinico molti medici e rappresentanti del mondo politico in quanto negli ultimi anni Cacciatore aveva accettato di presentarsi alle elezioni come candidato nelle liste del Pdl dove aveva portato la propria esperienza professionale ma anche di uomo di cultura impegnato nella vita civile e sociale. Una perdita dolorosa per quanti lo hanno conosciuto e frequentato: testimoni della sua generosità e bontà nel curare e consigliare, spesso gratuitamente, quanti si avvicinavano a lui con fiducia e speranza. E le sue esequie si sono concluse come egli desiderava: al cimitero di San Cataldo, davanti alla sua bara, il figlio Luca, apprezzato musicista, ha intonato al sassofono il celebre brano Stardust di Carmichael, tra lacrime e applausi. “Mi aveva chiesto più volte di suonare questo brano alla sua morte – ha sussurrato commosso il figlio Luca – e io ho mantenuto la promessa”.
Cesare Pradella