Sono stati 168 i casi emersi nel 2014 al Pronto soccorso di Carpi e rappresentano solo la punta dell’iceberg, considerando che il 92% delle donne (per il 44% con un buon livello di istruzione e per il 36% occupate) che subiscono violenza non denuncia. In occasione della ricorrenza del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, sabato 28 si è svolto a Carpi presso Palazzo Foresti il convegno Insieme oltre la violenza organizzato dall’associazione Donne del 2000, patrocinato dal Comune di Carpi e realizzato in collaborazione con il Lions Club Alberto Pio e Confindustria Modena. Agire attraverso la repressione e prevenire attraverso l’educazione sono stati i capisaldi più volte ribaditi dai rappresentanti delle istituzioni e dagli esperti. Dopo i saluti degli onorevoli carpigiani Manuela Ghizzoni ed Edo Patriarca, degli assessori Paola Guerzoni delle Terre d’Argine e Daniela Depietri del Comune di Carpi, della presidente del Lions Grazia Chiurato, sono intervenuti l’onorevole Vanna Iori della Commissione Giustizia, Roberta Mori, presidente della Commissione Parità dell’Emilia Romagna, Eleonora Pirillo, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena, Emanuela Ori, vice questore aggiunto di Carpi, Cosimo Zaccaria, avvocato penalista, Giovanna Zanolini, presidente associazione Donne e Giustizia, Monica Dotti, sociologa responsabile Centro Uomini Maltrattanti, Carlo Tassi, primario del Pronto soccorso di Carpi e Vanna Borsari, presidente del Centro Antiviolenza di Carpi. “La violenza è tale sempre, contro chiunque, e non la si può giustificare nemmeno adducendo finalità educative” ha chiarito la dottoressa Dotti. Nel caso in cui una donna ne sia vittima, chiede per prima cosa “di essere creduta e poi aiutata”, ha riferito l’avvocato Zaccaria.
La legislazione ha fatto passi da gigante negli ultimi anni per la tutela delle donne vittime di violenza e il vice questore Ori ha ricordato che nel 1968 è stata abrogata la legge in base alla quale l’adulterio femminile rappresentava un reato, nel 1981 è toccato al ‘delitto d’ onore’ ed è solo dal 1996 che la violenza sessuale è diventata reato contro la persona e non contro la moralità pubblica. A scendere nei dettagli tecnici è stato il giudice Pirillo rimarcando l’importanza sul piano della tutela della donna della legge del 2009 che ha introdotto nel nostro ordinamento il reato di stalking e della più recente legge contro il femminicidio. “Parallelamente al lavoro fatto dai nostri legislatori c’è stata un’evoluzione culturale adeguata?” ha chiesto provocatoriamente l’avvocato Zaccaria.
Per “riconoscere il ruolo della donna nella società odierna e riconoscerle autorevolezza sociale”, la presidente Mori ha invocato “un’alleanza fortissima con gli uomini che devono prendere le distanze da chi è autore di violenza facendosi anche promotori di campagne informative” perché la violenza sulle donne non può rimanere un problema delle donne. La famiglia e la scuola, è stato ribadito in più interventi, restano i luoghi privilegiati in cui educare “senza mai abbassare la guardia – ha ribadito l’assessore Guerzoni – perché ciò che per noi oggi è inconcepibile rischia di non esserlo per chi viene dopo di noi”. Il nostro territorio resta in prima linea per il sostegno alle donne che subiscono violenza: Forze dell’Ordine, Servizi Sociali del Comune, Ausl e operatori del Pronto soccorso, Centro antiviolenza Vivere Donna hanno costituito un tavolo tecnico per coordinarsi negli interventi e sottoscritto un protocollo antiviolenza. “A Carpi – ha ricordato l’assessore Depietri – esiste una casa rifugio ma servono ulteriori spazi e la prospettiva di un lavoro per quelle donne che decidono di denunciare rinunciando a tutto”.
“Bisogna lavorare insieme perché le cose cambino” ha affermato con semplicità la presidente del Lions Chiurato, con la quale non si può che concordare appieno.
Sara Gelli