Sono partiti i bandi per i contributi per l’affitto su tutta la provincia di Modena che rimarranno aperti, a seconda dei distretti, sino al 20-25 novembre. Il sindacato Sunia informa che gli inquilini devono recarsi nel comune di residenza per informazioni dettagliate sui termini del bando e per compilare e consegnare la domanda. Per accedere ai contributi si deve esser in possesso di diversi requisiti, tra cui un Isee ordinario non superiore a 17.174,30 euro.
Gli uffici Sunia, presenti su tutta la provincia, sono a disposizione degli inquilini per tutte le informazioni inerenti la compilazione della domanda del bando affitti.
Il Fondo sociale per l’affitto è stato istituito nel 2000 per dare sostegno economico alle famiglie in difficoltà a pagare il canone causa redditi insufficienti.
Il Fondo nazionale è stato sospeso dalla Regione Emilia Romagna nel 2011 per mancanza di risorse statali ed era diventato una scatola vuota. E’ stato riattivato nel 2014 per il rifinanziamento statale, reso possibile anche grazie alla battaglie dei sindacati inquilini.
Nel 2000 quando è partito aveva dotazione di oltre 361 milioni di euro a livello nazionale, oggi le risorse ammontano a meno di 100 milioni di euro, e pur essendo ancora ampiamente insufficienti sono però un segnale rispetto all’azzeramento degli anni passati.
Per il 2015, le risorse del Fondo affitti in Emilia-Romagna sono oltre 10 milioni 785 mila euro e per la provincia di Modena è stato stanziato 1 milione 784 mila euro, a cui si aggiunge il 15% di risorse stanziate dai comuni.
I distretti modenesi (tra cui Carpi-Terre d’Argine) hanno deciso di modulare il contributo all’inquilino dalle 3 alle 4 mensilità per un massimo di 1.500-1.600 euro, in base a una graduatoria unica per distretto sino a esaurimento delle risorse. “Questo bando potrebbe dare risposta a oltre 1.500 famiglie sul territorio modenese” afferma Antonietta Mencarelli segretario Sunia Modena. “Il provvedimento da solo non risolve però il disagio abitativo di migliaia di famiglie in lista di attesa per una casa popolare (graduatorie Erp e Agenzia Casa) – continua il segretario del Sunia – e quindi ci auguriamo che Governo, Regione e Comuni mettano al centro delle politiche abitative un vero Piano Casa per aumentare gli alloggi pubblici e piani edilizi che prevedano quote di alloggi da destinare ad affitto calmierato”.