A Milano, dal 15 ottobre, il logo del gruppo assicurativo Generali svetta sulla torre di CityLife progettata da Zaha Hadid, e già chiamata dai milanesi Lo Storto. Si tratta del secondo dei tre grattacieli del progetto CityLife, un modello urbanistico innovativo che si propone di ridisegnare lo skyline della metropoli lombarda: uno dei progetti di riqualificazione più importanti d’Europa. C.M.B. Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, che si è aggiudicata l’appalto grazie alla migliore offerta tecnico-economica, sta conducendo i lavori di costruzione al ritmo di un piano a settimana. La torre, con una pianta a rombo, si eleverà per 44 piani e 170 m in cemento e vetro, effettuando una torsione su se stessa rispetto agli assi urbani. Grande attenzione inoltre sarà dedicata alla sostenibilità ambientale e al contenimento dei costi energetici della struttura, certificata sulla base dello standard LEED 2009 for Core & Shell con un livello Gold. Ai piedi dell’edificio, a uso principalmente direzionale, si prevede la realizzazione di una galleria commerciale e alcuni percorsi coperti di collegamento con la stazione metropolitana Tre Torri della linea M5. A lavori ultimati l’edificio, che ospiterà la sede milanese del Gruppo Generali, potrà ospitare fino a 3.000 lavoratori della compagnia assicurativa. Alla cerimonia erano presenti oltre al CEO Mario Greco e al presidente Gabriele Galateri del Gruppo Generali, il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente Carlo Zini e il consigliere delegato Emiliano Cacioppo di C.M.B. e i tecnici e le maestranze della cooperativa carpigiana. Zini ha evidenziato come per C.M.B. sia “motivo di grande soddisfazione e responsabilità partecipare alla realizzazione di un progetto così innovativo, in cui si respira il dinamismo di questa meravigliosa città. Un lavoro di elevata complessità e soddisfazione anche per operai e tecnici, fra i quali molti giovani ingegneri, ragazzi e ragazze, che hanno ricevuto oggi gli elogi dei vertici di Generali e CityLife per la qualità della realizzazione e la rapidità dell’esecuzione, in anticipo di un mese sul cronoprogramma”. Cacioppo ha poi voluto sottolineare come “la complessità della realizzazione abbia spinto all’utilizzo della tecnologia innovativa del BIM, che consente un controllo tridimensionale in tempo reale della progettazione e del costruito. Del resto non potrebbe essere altrimenti dato che alla base i pilastri risultano inclinati e richiedono controlli topografici molto sofisticati in avanzamento piano dopo piano”.