C’è un nuovo preside alle Pio

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E’ stata affidata al preside Claudio Caiti la reggenza dell’Istituto Comprensivo Carpi Centro che comprende le scuole dell’infanzia Berengario, I Girasoli, Meloni, le primarie Fanti, Giotto, Pascoli e la scuola media Alberto Pio. Il nuovo dirigente scolastico si dividerà tra Carpi e Formigine dove è titolare della presidenza alle scuole medie Fiori per il terzo anno consecutivo. Prima di diventare dirigente scolastico nove anni fa, Caiti è stato insegnante di musica alle medie e una scuola come le Pio in cui è istituito il corso a indirizzo musicale non poteva sperare di meglio.
Dopo dieci anni di presidenza nelle medie modenesi che idea si è fatto di questi tre anni che per i ragazzi sono fondamentali?
“E’ una fase dello sviluppo molto delicata: gli alunni entrano bambini ed escono che si sentono adulti. Occorre una grande attenzione da parte dei docenti agli aspetti relazionali e a quelli propri dell’adolescenza. E’ una sensibilità a cui gli insegnanti devono adattare la loro preparazione perché oltre a essere docenti di disciplina occorre che abbiano competenza su aspetti psicologici ed emozionali. La scuola media fa da cuscinetto tra la primaria e le superiori ma sono tre anni fondamentali e determinanti per il futuro di ogni alunno”.
Ha già avuto modo di conoscere il contesto cittadino?
“Nella nostra provincia le istituzioni scolastiche collaborano insieme alle amministrazioni con grande attenzione alle esigenze del territorio.  In occasione della firma del Patto per la scuola ho conosciuto gli assessori all’Istruzione dell’Unione Terre d’Argine Paola Guerzoni e del Comune di Carpi Stefania Gasparini. Posso contare sul solido supporto della vicaria Eria Bulgarelli che da anni lavora in questo Istituto Comprensivo e ne conosce le vicissitudini”.
Oltre a essere la scuola media con il più alto numero di iscritti (569 nell’anno scolastico 2014/15) le Alberto Pio sono quelle in cui è maggiore la presenza di studenti stranieri: 22,8% come alle Guido Fassi contro una media che si attesta al 16,3% alle Focherini e al 16,1% a Cibeno. Questo può essere un problema?
“Quando si parla di alunni stranieri occorre fare riferimento alla loro alfabetizzazione. Oggi i ragazzi stranieri che frequentano le scuole medie sono nati e cresciuti qui frequentando le scuole dell’infanzia ed elementari. Non ci sono differenze in termini di prestazione se non fra chi ha un buon rendimento scolastico e chi non lo ha. Ma sono tanti i ragazzi che non hanno un’origine italiana e riescono molto bene a scuola”.
Che effetti ha avuto La Buona Scuola del Governo Renzi?
“Con l’arrivo dei neo assunti, è aumentato il numero degli insegnanti in organico già dall’inizio dell’anno scolastico. La Buona Scuola dà inoltre la possibilità di richiedere ancora da tre a otto nuovi  docenti  in base alle priorità individuate dalla singola scuola. Le risorse non sono mai comunque sufficienti”.
Ha individuato una priorità per questo anno scolastico?
“Lavorerò per creare un buon clima, fatto di relazioni positive da parte del preside nei confronti degli insegnanti e da parte loro nei confronti degli alunni. Un rapporto corretto tra le persone che lavorano nella scuola è fondamentale se poi si vuole lavorare sui bisogni formativi”.
Sara Gelli

 

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