Percorsi dell’anima

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“E’ stata un’esperienza entusiasmante, ricca di significati spirituali morali e umani, che ci hanno consentito di vivere la nostra fede e ritrovare le radici cristiane dell’Europa”.
Queste le parole del vescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina al ritorno dal pellegrinaggio a Santiago di Compostela in Spagna, compiuto dall’1 all’8 agosto, alla guida di una cinquantina di pellegrini carpigiani.
“Un viaggio fatto in piena estate perché – prosegue il vescovo – essendo un periodo di vacanza, ha aiutato alla riflessione, al silenzio, alla meditazione e  ad approfondire la conoscenza reciproca  visto che si è camminato in gruppo. Tutti elementi che si faticano a vivere nella quotidianità presi come siamo dai nostri impegni e dalla frenesia della vita moderna”.
Il viaggio, in aereo sino a Pamplona, è proseguito a piedi o in autobus con un percorso di una ventina di chilometri al giorno, sino all’arrivo. Poi, la sera in albergo, tutti riuniti ad ascoltare la parola e le meditazioni del vescovo e a partecipare alla celebrazione eucaristica.  Santiago, luogo sacro della cristianità, unisce i popoli europei e rilancia la necessità di ritrovare le radici cristiane dell’Europa, soprattutto in questo momento di sbandamenti ideologici, di difficoltà politiche e di attacco al Cristianesimo in molte parti del mondo.
Questo è stato il secondo pellegrinaggio di fedeli carpigiani nel corso dell’anno guidato da monsignor Cavina: il precedente fu quello in Israele, e verrà ripetuto dalla Diocesi nel prossimo mese di dicembre.
“Percorsi dell’anima questi –  come sono stati definiti dai parroci presenti, tra cui don Carlo Malavasi  – che lasciano il segno sul piano spirituale, umano e culturale”.
Cesare Pradella

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