Oltre 200 gli ospiti che domenica scorsa si sono ritrovati al Centro Guerzoni per partecipare a un pranzo multietnico a base di pietanze tipiche marocchine, turche e pachistane, per celebrare la fine del mese di Ramadan.
Alla stessa tavola dopo il Ramadan
E’ davvero una grande gioia vedere tante persone riunite a mangiare, ad ascoltare musica e a festeggiare insieme.
A sentirsi parte della stessa comunità. Questo, anche se è il risultato di diversi mesi di lavoro e impegno, rappresenta soltanto l’inizio di un percorso che speriamo ci possa portare molto lontano”: è con queste parole e visibile emozione che Ousmane Cisse, presidente della Consulta per l’Integrazione dei cittadini stranieri dell’Unione Terre d’Argine, ha salutato gli oltre 200 ospiti che, domenica scorsa, si sono ritrovati al Centro sociale Guerzoni di Carpi per partecipare a un pranzo multietnico a base di pietanze tipiche marocchine, turche e pachistane, in occasione dell’Id Al-fitr, la seconda festività più importante dell’Islam, in un incontro fortemente voluto dalle varie comunità musulmane del territorio per celebrare la fine del mese di Ramadan.
E c’erano davvero molte delle anime che compongono le Terre d’Argine sedute allo stesso tavolo: dall’Europa dell’Est all’Africa del Nord, da quella subsahariana all’Asia.
Tante etnie, storie e tradizioni differenti, capaci di dialogare davanti a squisiti piatti di cous cous, samosa, dolma e baklava. Presenti anche molte donne, di ogni età, con e senza velo oltre, naturalmente, a tanti carpigiani di nascita.
A salutare e ringraziare per la bella occasione di dialogo e convivenza, anche il sindaco Alberto Bellelli che ha voluto ricordare la disponibilità dei volontari del circolo Guerzoni, sottolineando come sia in questo tipo di luoghi, sempre aperti ad accogliere ogni tipo di iniziativa, che si può costruire una concreta integrazione. "Ho molto apprezzato il fatto che la Consulta abbia proposto di condividere un momento di festa insieme alla città. Quello della condivisione è un proposito molto importante, anche se non facile in tempi come questi, ma i volontari e le comunità ci hanno creduto fortemente, ed è grazie a loro se oggi siamo qui insieme, a conoscerci meglio. E’ infatti a partire dalla conoscenza che possono nascere dialogo e condivisione. Carpi è questa: allegra, multietnica, colorata e generosa".