Dolce Vita? No: un incubo!

0
471

“Il vocio delle persone che chiacchierano, passeggiano o degustano un bicchiere di vino sono una piacevole compagnia. Gli abusi acustici degli esercizi pubblici, al contrario, sono una maledizione per noi residenti del centro storico e, in modo particolare di Piazza Garibaldi e delle vie attigue (Corso Alberto Pio, Corso Roma e le vie San Francesco, Aldrovandi, Sbrillanci, Meloni, Matteotti, Nova e Mazzali)”. A parlare è uno dei fondatori del Comitato Piazzetta Garibaldi: “il sodalizio, aperto a tutti coloro che hanno a cuore la bellezza della nostra città e moderato, sta muovendo i suoi primi passi ed è ancora in fase di formazione. (Chi lo desidera può scrivere a piazzettagaribaldi@gmail.com). Ci stiamo dotando di un regolamento e, non appena saremo pronti, protocolleremo il nostro statuto e ci faremo sentire nelle sedi deputate. Il nostro obiettivo primario non è sollevare polveroni o dare il via a polemiche sterili. Al contrario noi chiediamo il rispetto delle regole e la salvaguardia della bellezza di questo splendido salotto cittadino”.  Da tempo cornice della movida carpigiana, la Piazzetta è sempre più spesso al centro di accese polemiche e se c’è chi guarda con plauso alla ritrovata vitalità di questo scorcio cittadino i detrattori ne denunciano l’eccessiva rumorosità e, spesso, la maleducazione di coloro che la frequentano.  “Quest’anno non solo il numero degli eventi è più che raddoppiato ma è stato – arbitrariamente – aumentato il tetto limite dei decibel consentiti per l’utilizzo di strumentazioni sonore. Le conseguenze sono inaccettabili, anche in considerazione della conformazione architettonica della Piazzetta, la quale diventa un potentissimo amplificatore dei suoni. Divertirsi – proseguono i residenti – è lecito ma anche il diritto al riposo e alla quiete devono essere tutelati, come prevede la legge italiana. Si parla tanto della salvaguardia della grande bellezza italiana, che passa anche attraverso il contrasto dell’inquinamento acustico nei centri storici attuato in tante città dello Stivale, ma a Carpi, al contrario, si promuove la grande bruttezza: una civiltà del rumore, del degrado e della sporcizia”. I residenti sono esasperati, impossibilitati ad “aprire le finestre” a caccia di un refolo di brezza in questa torrida estate carpigiana. Alla loro levata di scudi si uniscono anche alcuni frequentatori abituali dei locali della Piazzetta e delle vie limitrofe, i quali denunciano “l’eccessivo volume della musica, (di esercizi e manifestazioni) talmente alta da impedire persino il dialogo”. “Perché nessuno controlla il volume, gli orari e, tanto meno, l’attrattività reale esercitata dalle manifestazioni, spesso di qualità scadente.  Ci sentiamo cittadini di serie B!  Chi ci accusa di intolleranza e di poca pazienza – spiegano i residenti – è invitato a trascorrere l’estate presso i nostri domicili”. Per molti la dolce vita carpigiana si trasforma in un incubo: “noi siamo orgogliosi di ospitare nel nostro bel quartiere tante manifestazioni: le Notti Bianche, Carpinfiore, i mercatini, il Festival Filosofia, la Festa del Racconto, incontri e convegni con scrittori, registi, sportivi… Siamo felici che ci sia gente ma siamo stufi dei maleducati che si piazzano sotto le finestre a sbraitare, delle famiglie che portano i bambini a saltare sulla pedana provocando  boati da terremoto, in barba ai divieti e al buon senso, oltre che all’educazione. Siamo stanchi di chi si mette a giocare a pallone con gli amici all’una di notte o nei dopopranzo domenicali, usando i portici per fare gol e dei baristi che spadroneggiano tenendo il volume ben al di sopra dei limiti consentiti dal Regolamento Comunale, i quali sforano regolarmente e bellamente il limite orario della Mezzanotte. E, infine, restiamo disgustati di fronte a quanti abbandonano bottiglie e bicchieri ovunque, urinano – e alle volte defecano persino – negli angoli più nascosti. Dove sono finiti educazione, senso civico, rispetto e regole di buon vicinato?”.  L’interrogativo è lecito così come lo è la richiesta all’Amministrazione di prestare maggiore l’orecchio alle istanze dei residenti. “Mica vogliamo la desertificazione del centro storico… però è dovere dei nostri amministratori porre dei limiti e far sì che le regole vengano rispettate, con l’aiuto della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine”. La mission del costituendo Comitato sarà quindi quella di contribuire alla riqualificazione della Piazzetta e del centro in generale affinché venga garantita un’offerta spettacolare e culturale di qualità e un maggiore rispetto delle regole da parte di tutti. A partire da quelle dettate dal buon senso.
Jessica Bianchi
 

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp