Nel Comune di Novi di Modena esistono “capolavori di artisti sconosciuti e opere d’arte dimenticate o ignorate quale testimonianza di piccoli tesori nascosti”. Il devastante terremoto del 2012 ha danneggiato, ulteriormente, questo patrimonio artistico già deteriorato dal tempo e che forse non potrà più essere completamente recuperato, sia per la complessità dei lavori di ripristino sia per i costi ingenti a carico dei proprietari. Lo scopo di questa pubblicazione è quella di ri-partire da questo patrimonio che, se attentamente osservato, ha una forte componente narrativa che ci aiuta a comprendere la storia passata che è patrimonio di ogni comunità.
Lo stile architettonico e pittorico che caratterizza le dimore costruite fra l’800 ed il ‘900, ma anche successivamente, fino agli anni ’50 o ’60 del 1900 si ispirano ad elementi decorativi floreali, al neoclassico con motivi a grottesca .
Le fotografie scattate nelle ville e dimore che saranno presentate nella pubblicazione fa parte di un progetto della Libera Università N. Ginzburg successivamente affiancato dal Gruppo Storico Novese dal Circolo Culturale V. Lugli e dall’Auser.
Curatori del lavoro Rita Gherardi, prematuramente scomparsa nel febbraio del 2014, e Stelio Gherardi, nel corso del 2011 e 2012, hanno iniziato una ricognizione fotografica delle dimore storiche dove era possibile ammirare decorazione floreali con forme sinuose del mondo vegetale e combinate ad elementi di fantasia che potrebbero richiamare lo stile liberty ed al quale possono essersi ispirati gli artisti locali. Purtroppo questa ricognizione si è interrotta con il terremoto del 20 maggio del 2012, ma il materiale raccolto fino a tale data è stato ritenuto, dalle Associazioni promotrici di questa pubblicazione, meritevole di divulgazione e soprattutto significativo per portare a conoscenza il lavoro svolto dalla nostra concittadina prof.ssa Rita Gherardi che con competenza, discrezione, generosità ed impegno si è dedicata al progetto. Il suo desiderio era quello di aiutare tutti noi a “scoprire capolavori…ignorati….testimonianza ….di tesori nascosti”.
L’essere riusciti, comunque a portare a termine la pubblicazione, lo dobbiamo a Stelio Gherardi compartecipe ed interprete di quanto con Rita, nel corso del 2011 e parte del 2012, si erano prefissi di raggiungere.
Stelio Gherardi ha elaborato gli appunti rifacendosi alle riflessioni fatte insieme, ogni qual volta visitavano e fotografavano una dimora. Ha ampliato il lavoro con materiale in suo possesso, riguardante precedenti lavori e ricerche, con l’intenzione di fissare attraverso le immagini dei luoghi “della memoria” l’attenzione sull”estetica di un tempo”. E’ lo sguardo su una realtà che ha coinvolto tante generazioni, ma senza avere con ciò la pretesa di dare vita ad una pubblicazione di Storia dell’Arte.























