“Siviglia è la città del mio cuore”

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Tutto iniziò quasi per gioco. Dopo la laurea in Scienze della Formazione primaria, la carpigiana Enrica Bertoni aveva deciso di avventurarsi in quella che avrebbe dovuto essere soltanto  un’esperienza all’estero, ma che in seguito si è rivelata essere qualcosa di molto più importante e, nel 2005, l’ha portata a trasferirsi definitivamente a Siviglia, dove lavora come insegnante e ha trovato l’amore.
Perchè 10 anni fa hai deciso di trasferirti a Siviglia?
“E’ iniziato quasi per gioco. Un’amica, insegnante di lingua spagnola, mi disse che una ditta sivigliana che organizzava viaggi studio stava cercando una commerciale per l’Italia e io che non avevo ancora le idee chiare sul mio futuro, ho deciso di candidarmi. Ho lavorato quasi due anni presso l’Instituto San Fernando de la Lengua Espanõla durante i quali ho viaggiato per tutta l’Italia con lo scopo di convincere gli studenti italiani a visitare la Spagna”.
E’ stato difficile ambientarsi? Come hai vissuto i primi anni?
“All’inizio è stato piuttosto difficile. Purtroppo, non avevo avuto l’opportunità di conoscere molte persone a causa del mio lavoro che mi portava a vivere sempre a metà tra Italia e Spagna, e non mi sentivo a casa in nessuno dei due Paesi. Poi un giorno ci fu la svolta. Arrivai al lavoro e, inaspettatamente, una collega mi invitò a uscire con lei e la sua compagnia. Così finalmente iniziai a vedere Siviglia sotto un’altra luce. Dopo pochi mesi mi ambientai nella città e con i nuovi amici. Il mio battesimo ufficiale avvenne durante la mia prima “feria” (si tratta di una settimana di festa in cui si balla, si canta e si beve). In quel momento mi resi contro di essere perdutamente innamorata di Siviglia e che ci avrei trascorso molto tempo. Dopo pochi mesi conobbi quello che sarebbe diventato mio marito e con cui mi sono sposata a Cordoba nel luglio del 2013”.
Come si svolge adesso la tua vita? Di cosa ti occupi?
“Dopo il primo lavoro tra Italia e Spagna e alcuni anni come segretaria, sono finalmente riuscita a far convalidare il mio titolo di studio universitario e a essere abilitata al concorso per poter insegnare alla scuola primaria.  Attualmente lavoro a tempo determinato come docente di lingua inglese in una scuola elementare. Per ottenere un ruolo a tempo indeterminato dovrei vincere il concorso pubblico. Quest’anno sarà la terza volta che mi presenterò poiché, i posti a disposizione a causa dei tagli pubblici e della crisi, sono esigui ed è molto difficile rientrare di ruolo. Adoro la mia professione e, nonostante l’attuale sede di lavoro disti un’ora da casa mia, mi riempie di soddisfazioni”.
A proposito di crisi, tu che vivi lì da 10 anni quali cambiamenti hai notato a causa della recessione?
“La crisi si fa sentire parecchio e l’ho toccata con mano personalmente. La prima ditta per la quale ho lavorato come segretaria smise di pagarmi quattro mesi prima di licenziarmi per “motivi economici”. La seconda mi propose un contratto part time pur facendomi lavorare full time ma in quel momento non potevo permettermi di rifiutare. Solo dopo aver ricevuto la telefonata dal Ministero dell’Istruzione che mi comunicava l’ottenimento della convalida del titolo di studio ho potuto licenziarmi e prepararmi per il concorso”.
L’esperienza più bella vissuta finora?
“E’ davvero difficile decidere, in quanto ci sono diversi momenti che hanno segnato la mia vita ma, probabilmente, il più importante di tutti è stato il giorno delle mie nozze. Per ovvie ragioni è stato significativo, ma anche perchè ero circondata dalle persone più importanti della mia vita, italiane e spagnole, le quali mi hanno fatta sentire parte di un’unica grande famiglia italo-spagnola. Ormai mi considero una sivigliana, anche se non sono disposta ad abbandonare la cittadinanza italiana e credo sia proprio questo mix a farmi sentire speciale”.
Cosa ami di Siviglia?
“Siviglia è una città bellissima, ricca di storia e di arte, racchiude tutta l’essenza della Spagna: è magica e ha conquistato il mio cuore. Non è una metropoli ma, allo stesso tempo, è una città sufficientemente grande per offrire tante opportunità a livello culturale, personale e lavorativo”.
Passerai il resto della tua vita a Siviglia?
“Mi sto impegnando per ottenere un posto fisso qui in Spagna dove, crisi a parte, si vive davvero bene grazie al clima mite, alla bellezza della città e alla solarità della gente. Sinceramente spero di poter continuare la mia vita qui, senza per questo dimenticare le mie origini. Almeno un paio di volte l’anno torno a Carpi per rivedere la mia famiglia, le mie amiche di sempre e i posti in cui sono cresciuta. Poi, preparo di nuovo le valigie e, con l’Italia nel cuore, torno a Siviglia”.
Sogni nel cassetto?
“Oltre a quello di avere finalmente il posto fisso come insegnante, a livello personale io e mio marito stiamo pensando di aggiungere un membro alla nostra piccola famiglia. Vedremo cosa ci riserverà il futuro”.
Chiara Sorrentino
 

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