Noi pensiamo di vivere in un Paese democratico, in cui i diritti delle persone sono inviolabili è davvero così? Insieme a Fausto Gianelli, avvocato appartenente all’ordine dei giuristi democratici, Mauro Collina, dell’osservatorio sulla repressione e Checchino Antonini giornalista e sociologo, che da sempre si occupa di movimenti sociali e mala polizia, affronteremo uno degli argomenti più taciuti del nostro Paese: gli abusi in divisa e le morti di Stato. Ci piacerebbe capire quali sono i diritti negati che legano questi fatti di sangue e maltrattamenti, quali anche i pregiudizi che si annidano dietro a certi pestaggi e quali i compiti a cui viene meno lo Stato in quei casi. Tutte storie diverse con tratti comuni, una “pratica diffusa” con un copione quasi sempre uguale, come il fatto che le vittime erano persone deboli che lo Stato avrebbe dovuto proteggere e che i poliziotti o carabinieri che hanno compiuto questi gesti non hanno quasi mai pagato. Il contesto “ordinario” in cui si sono svolte queste vicende di violenza è quasi sempre stato protetto dal “codice del silenzio”, una serie di norme non scritte condivise all’interno del corpo di polizia a non denunciare abusi commessi da parte di colleghi. L’intento non è quello di puntare il dito contro le forze dell’ordine che indossano con onore la divisa nei confronti della Costituzione, bensì di fare luce su quelle che sono le mancanze dello Stato, cercando di mettere in campo proposte che già sono in atto o che potrebbero essere supportate e far fare piccoli ma significativi passi avanti. Durante la serata saranno esposte alcune delle tavole del fumetto di Alessio Spataro e Checchino Antonini, Zona del silenzio. Storie di ordinaria violenza italiana e sarà anche possibile acquistare il fumetto. L’appuntamento è al circolo Mattatoyo, domenica 22 febbraio a partire dalle 18.