“La nostra moschea è aperta a tutti”

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Ossama El Hamriti ha 21 anni, è nato a Carpi in una famiglia di origine marocchina ed è al secondo anno di Economia presso l’ateneo di Modena. Membro del direttivo dei Giovani musulmani Italiani – Sezione di Carpi, il giovane Ossama ha le idee chiare: “lo scopo della nostra associazione? Far conoscere il vero Islam e, allo stesso tempo, formare i ragazzi sul piano  religioso ed educarli all’attivismo nell’ambito della politica, della società e del volontariato. L’obiettivo è quello di rendere i musulmani di seconda generazione un valore aggiunto per la collettività”. Ed è proprio alla trasparenza che punta Ossama: “noi a Carpi non siamo nascosti, chi vuole venirci a trovare è il benvenuto in moschea, in via Unione Sovietica. Tutti i sermoni del venerdì e quelli dopo la preghiera sono tradotti in italiano da oltre un anno e mezzo: le persone possono entrare, la porta è aperta e chi ha voglia di conoscerci è ben accetto. Fomentare odio non porta a nulla di buono, dialogare è fondamentale. Rinnovo dunque l’invito a venire in moschea e a interagire con i fedeli, persone normalissime”. Su satira e libertà di stampa, il giovane studente è lapidario: “a scuola mi hanno sempre insegnato che la mia libertà finisce laddove inizia quella di un altro. Un concetto che pare non essere più molto  in voga…  I miei genitori mi hanno cresciuto insegnandomi che non si manca di rispetto, non si offende, non si denigra e non si alzano le mani su nessuno perché siamo tutti esseri umani e, in quanto tali, uguali. Nessun uomo ha il diritto di togliere la vita a un suo pari. Come posso quindi, come essere umano che crede nel rispetto verso tutti e verso ogni religione, essere Charlie? Non posso essere Charlie. Pacificamente mi sento di affermare che non mi rivedo nelle vignette pubblicate da Charlie Hebdo, ciò non toglie che il giornale sia libero di pubblicare ciò che vuole. Così come io sono libero di non condividere le sue idee: questo non fa di me né un estremista, né un assassino, bensì un normale cittadino che la pensa in maniera diversa. Il mondo è bello perchè è vario. Quindi non mi chiedete di essere Charlie, io sono Sama, cittadino di Carpi, città per la quale nutro grande rispetto”. Cedere al fascino perverso dell’estremismo e perpetrare una cultura di morte è per il giovane Sama “inaccettabile. Il Corano è chiaro quando afferma che i musulmani devono adattarsi alla società in cui vivono. Noi viviamo nel 2015, in paesi fondati su democrazia, senso civico e principi costituzionali i quali devono essere rispettati. Come si fa a inneggiare alla sharia oggi? Favorire anche in Medioriente il processo di secolarizzazione che ha attraversato l’Europa significherebbe dotare le persone di maggiori conoscenze e ulteriori strumenti critici, rendendole così maggiormente impermeabili alle lusinghe di certi estremisti. Meno malleabili. Per essere buoni musulmani occorre mettere in atto i cinque precetti dell’Islam. Nulla più. La nostra è una religione di pace. Il ruolo del nostro imam è molto importante in quanto ricorda a tutta la comunità di fede come l’Islam sia una religione basata su fede e misericordia. I nostri momenti di preghiera servono per continuare a seminare pace e condannare con fermezza ogni forma di odio e divisione”. La sezione di Carpi dei Giovani Musulmani Italiani – comprende una trentina di ragazzi dai 16 ai 24 anni – organizza un incontro il 12 febbraio, dalle 20 alle 22, “per far conoscere l’Islam e come è praticato a Carpi. Una religione – prosegue Ossama – che predica misericordia e comunicazione pacifica. Sarà anche un momento per condannare con fermezza l’attacco vile e crudele perpetrato a Parigi. Oltre alla cittadinanza abbiamo esteso l’invito a partecipare anche ai professori e ai presidi delle scuole del nostro territorio”.
Jessica Bianchi
 

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