Le professioni salgono in cattedra

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Ci sono l’infermiera, la consulente finanziaria e il vigile urbano; l’ingegnere elettronico, l’operaio metalmeccanico, l’odontoiatra e il manager, fino all’addetto marketing di una grande azienda e al poliziotto. E’ la Giornata delle professioni che si è svolta sabato 13 dicembre alle Scuole Medie Guido Fassi di Carpi. Dietro la cattedra, per un pomeriggio, non ci sono i professori, ma degli insegnanti del tutto inediti. 22 i genitori che si sono offerti di narrare i propri percorsi di vita ai ragazzi delle 7 classi terze della scuola. In questo periodo sono alle prese con una scelta assai ardua: quella della scuola superiore.
Dietro questa particolare iniziativa, ci sono tre professori di Lettere che insegnano alle Fassi: Fiorella Iacono, Rossella Sansone ed Emilio Turci. “Come tutti gli anni, in questo periodo stiamo svolgendo insieme ai ragazzi di terza varie attività di orientamento, per aiutarli a fare una scelta difficile, quella delle superiori, in una fase della loro vita particolarmente delicata”, afferma la professoressa Iacono. Nell’ambito di tali attività, quest’anno i tre professori hanno avuto un’idea: passare dalla teoria alla pratica e far in modo che i ragazzi potessero ascoltare il racconto di esperienze lavorative concrete. Così è nata questa iniziativa, molto particolare: i genitori dei ragazzi delle terze sono stati convocati a una riunione nel corso della quale è stato loro  spiegato il progetto. Hanno aderito in una ventina. “C’è stata una risposta positiva da parte dei genitori, che si sono mostrati molto disponibili, e da parte dei ragazzi: non era scontato che ben 60 di loro scegliessero di passare volontariamente metà del loro sabato pomeriggio a scuola ad ascoltare questi racconti”, spiega la professoressa Iacono. Fra i giovani è tanta la curiosità. “Sulla scelta delle superiori siamo molto confuse: speriamo che questa giornata, facendoci conoscere diverse esperienze concrete e varie professioni, possa essere utile per schiarirci le idee”, affermano Serena e Virginia, due studentesse, al loro arrivo a scuola insieme ai compagni. I ragazzi vengono divisi in tre gruppi e il “tour” delle professioni ha inizio: in ogni aula, due o tre genitori raccontano le strade che hanno intrapreso: dal percorso di studi alle prime esperienze lavorative, sino ai mestieri attuali, che magari spesso i genitori non raccontano nei dettagli neppure ai propri figli, a casa, tutti presi come si è dalla quotidianità. Un confronto generazionale che può insegnare tanto agli studenti. I ragazzi, attenti e curiosi, ascoltano in silenzio gli adulti che ripercorrono le strade che hanno preso nella propria vita. Strade anche imprevedibili: “io, per esempio – racconta uno dei genitori – ho iniziato come operaio metalmeccanico e poi le vicende della vita mi hanno portato a occuparmi di marketing e cura del sito web di un’azienda”. La professoressa Sansone afferma che raccontare ai ragazzi le esperienze di vita concrete degli adulti è importante, affinché abbiano la possibilità di capire meglio dove possono portare certi percorsi e certe scelte. “E si può imparare tanto anche dalle decisioni sbagliate: ci sono genitori, ad esempio, che raccontano come certi errori nella scelta del percorso di studi, come il fatto di seguire gli amici o la volontà delle famiglie, li abbiano portati a intraprendere strade diverse da quelle che avrebbero voluto”, spiega la professoressa Sansone. Inoltre, anche dalle esperienze di studio e di lavoro magari rivelatesi errate, si possono comunque trarre insegnamenti positivi e soddisfazioni, ed è sempre possibile cambiare traiettoria nel corso del tempo: i casi della vita sono talmente tanti e imprevedibili, che anche le scelte più difficili come quella delle scuole superiori, in fondo, andrebbero prese con consapevolezza, ma senza troppi drammi.
Laura Benatti
 

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