“Bisogna aver voglia di cambiare”

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E’ stato ospite di Radio Bruno il neo presidente di Confindustria Modena, il carpigiano Valter Caiumi, accompagnato dal direttore Giovanni Messori e dal responsabile dell’area carpigiana Adamo Neri. Il presidente di Confindustria, nel corso di una lunga intervista, ha affermato che “obiettivo del mio mandato è progettare il cambiamento per rendere più efficaci le nostre performance e per contare di più sul fronte politico.  Confindustria Modena dovrà avere un ruolo fondamentale nello sviluppo per uscire dalla crisi”. Secondo Caiumi “ci sono i primi segnali postivi, ma bisogna fare di più. Anche il Governo pare aver intrapreso una strada di riforme importanti, ma dobbiamo aspettare gli sviluppi”. Lo stato di salute dell’economia modenese “è discreto – ha detto il presidente – perché la nostra è una provincia dalla  forte vocazione all’export e questo ci ha aiutato, ma dobbiamo combattere la tendenza alla bassa produttività se vogliamo rilanciare anche i consumi interni, fondamentali per una ripresa dell’economia”.
Crisi economica che si somma alle conseguenze del sisma del 2012:  “per quanto riguarda il terremoto la capacità di reazione delle nostre aziende e dei nostri lavoratori ci ha permesso, anche in un quadro normativo, inizialmente confuso e farraginoso, di dare risposte in tempi brevi e di uscirne, forse, più forti”.
Tra i temi in discussione ve ne sono due che stanno creando polemiche e divisioni: Tfr in busta paga e Articolo 18.
 “Il Tfr potrebbe avere un impatto sulle piccole aziende mettendole in difficoltà. D’altra parte denaro ne abbiamo poco e dobbiamo inventarci tutti i giorni una via nuova. Non so quali saranno gli estremi della manovra del Governo. Se il Tfr in busta paga non avesse un impatto sulle aziende, potrebbe aiutare l’economia a ripartire”.
E l’articolo18?
“Non voglio entrare nel merito politico della vicenda. Constato però che si fa fatica a trovare nuova occupazione per i giovani e per quelli che escono dal mercato del lavoro.  Le persone non sono più in grado di convertire le proprie professionalità. Quindi proviamo a cambiare direzione e poi se ci saranno risvolti negativi torniamo indietro.  Bisogna aver voglia di cambiare”.
E a proposito di cambiamento è partito anche il progetto di fusione tra le associazioni industriali di Modena, Bologna e Ferrara, mentre Reggio Emilia, per il momento, ha fatto un passo indietro.
“Rispetto la decisione di Reggio ma credo che il progetto di fusione sia importante per dare nuova voce e nuovi servizi alle imprese. Il nuovo assetto ci permetterà di rappresentare oltre 4mila aziende facendoci diventare il motore trainante dell’economia regionale e non solo. Inoltre potremo dare nuovi servizi e ottimizzare le risorse a disposizione”.
Avremo un “autunno caldo”?
“Speriamo di no, non abbiamo energie da consumare. Credo che le barricate non servano a nessuno.
Dobbiamo collaborare tutti per superare questi momenti. Probabilmente dovremmo cominciare a pensare che quello
che abbiamo fatto sino a oggi sia stato mediocre e pensare nuove strade”.
Pierluigi Senatore
 

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