Il corpo umano è un tempio

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Si tende superficialmente a distinguere in modo netto tra corpo e anima, quasi non ci fosse alcun punto di contatto tra il nostro essere interiore e quello esteriore. “Bello fuori”, “bello dentro”, “bello e stupido”, “brutto e intelligente”. In realtà proprio il corpo è ciò che di noi si vede e si percepisce. Spesso trascurare il proprio aspetto rilevando la propria intelligenza, simpatia e bellezza interiore è più un alibi per pigri che una reale convinzione; lo dimostra il fatto che dopo una dieta dimagrante, ad esempio, qualunque individuo confessa di sentirsi meglio in salute, meno affaticato, più agile e, soprattutto, psicologicamente più forte e sicuro di se stesso. Piacersi è la prima chiave per piacere anche agli altri. Ovvio che non tutti possono puntare a diventare belli come il personal trainer carpigiano Roberto Vecchi, 37 anni, che sull’aspetto delle persone lavora ogni giorno e rileva costantemente cosa implichi per una persona che si vede bruttina e inadeguata ritrovarsi, dopo impegno, volontà e sacrifici, a guardarsi allo specchio e piacersi.


Roberto, tu quando hai iniziato a fare attività fisica e cosa ti ha spinto a modellare il tuo corpo fino a fare gare?
“Provengo da una famiglia di sportivi: mio padre è un ex giocatore di basket e mio fratello un ex velocista dell’atletica leggera, entrambi della società sportiva Patria. Ho iniziato a svolgere attività fisica in età adolescenziale, in primis seguendo le orme di mio padre, poi quelle di mio fratello. Durante il servizio di leva ho iniziato a praticare Body Building e Fitness. Ricordo che in caserma avevamo una palestra molto attrezzata  a disposizione di tutti. La sera, mentre la maggior parte dei militari uscivano in città per andare al bar o in altri locali, io e qualche amico rimanevamo in caserma ad allenarci. Se ci penso questa abitudine mi è rimasta anche oggi dopo 20 anni! Infatti dopo il lavoro corro in palestra o all’aperto a fare attività. Il motivo che mi ha spinto a partecipare a delle competizioni agonistiche è sicuramente la necessità e la voglia di confrontarmi con gli altri. Ho voluto dare un senso a tanti anni di allenamenti e sacrifici. Ora ho ritrovato nuovi stimoli, nuova linfa vitale per continuare a coltivare la mia passione. Dopotutto nel lavoro, come nello sport, ho sempre ritrovato due punti cardine: passione e confronto”.
Da quanto tempo alleni gli altri e cosa ti ha indotto a farlo?


“Ho iniziato ad allenare le persone circa 6-7 anni fa, dopo vent’anni spesi fra attività agonistica, brevetti e diplomi per varie specializzazioni in ambito fitness e wellness. Alla fine ho deciso di convogliare quella che è sempre stata la mia passione nella professione di Personal Trainer. Ciò che mi ha indotto a farlo è la voglia e il desiderio di coinvolgere le persone nelle pratiche sportive. Aiutare il prossimo nel raggiungimento del proprio obiettivo mi appaga moltissimo”.


Sei un personal trainer severo?
“No, non mi ritengo severo, sono però esigente e preciso. Ogni persona ha necessità differenti: chi si rivolge a un personal trainer ha bisogno perlopiù di  motivazione  e di essere guidato attraverso un percorso mirato. Un approccio troppo severo e distaccato non è corretto secondo me. E’ altresì importante avere molta sensibilità e cercare di comprendere appieno lo stato d’animo altrui. Un personal trainer senza queste caratteristiche non potrà avere molto successo. L’empatia è la base della comunicazione”.
Nel rimettersi in forma, in quale percentuale influisce l’alimentazione e in quale l’attività fisica?
“Alimentazione e attività fisica lavorano in sinergia. Se l’obiettivo è il dimagrimento e il benessere psicofisico, occorre un mix di allenamento e corretta alimentazione. Parlando di percentuali, penso che l’alimentazione incida per un 70% e l’attività fisica per un 30%, poi dobbiamo considerare anche il fattore genetico. Come dice il dottor Massimo Spattini: “Nasciamo come siamo, diventiamo come mangiamo, come ci muoviamo, come respiriamo e come pensiamo”.


Ci sono persone convinte di non poter migliorare il proprio aspetto; altre che dicono non sia importante farlo. Come replichi?


“Alle persone convinte di non poter migliorare il proprio aspetto posso rispondere che dentro di sé hanno la forza necessaria per raggiungere il loro obiettivo, qualunque esso sia. Questa forza si chiama perseveranza. Spesso però la perseveranza viene ostacolata dalla pigrizia… ahimè! Chi dice che non sia importante migliorare il proprio aspetto sbaglia. Chi ragiona in questo modo trascura inevitabilmente il proprio corpo e la propria salute. Penso che un pizzico di vanità serva, dobbiamo volerci bene e rispettare il nostro corpo. Come diceva Ippocrate? Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre”.


Il tuo più brillante risultato?


"In termini agonistici  l’esperienza che ho fatto negli USA a Columbus (Ohio), partecipando ai Campionati mondiali Arnold Sport Festival, organizzati da Arnold Schwarzenegger. Questa competizione può essere paragonata per importanza e prestigio al Mister Olimpya di Las Vegas. In campo professionale sono  riuscito a trasformare una mia grande passione in un lavoro. Inoltre, recentemente, ho firmato un contratto di sponsorshipt con un’azienda leader in Europa nel settore dell’integrazione alimentare diventando così il loro Ambassador per l’Italia”.
Hai una fidanzata, Ilaria Lugli, anche lei carpigiana e con le tue stesse passioni.

Vi capita di allenarvi insieme?


“Ho conosciuto Ilaria 6 anni fa: ricordo che al nostro primo appuntamento andammo a correre insieme. Mi aveva stupito sin da subito il suo interesse per lo sport. A differenza di me, Ilaria svolge un’altra professione: è consulente assicurativo presso Unipolsai ed è presidente dei Giovani Imprenditori di Confesercenti. Questo però non ostacola i nostri comuni stili di vita nel tempo libero. Quasi tutti i weekend ci alleniamo insieme: alla passeggiata sotto i portici preferiamo la palestra o andare a correre all’aria aperta”.


Come fate nelle cene tra amici a seguire un regime dietetico equilibrato? Riuscite a far convivere socialità e convivialità con un sano stile di vita?


“Sicuramente non è semplice far convivere socialità e convivialità con un sano stile di vita. Quando si esce in compagnia tra amici le tentazioni sono tante: le cene, gli aperitivi, le serate in discoteca… Cerchiamo quindi di limitare le uscite a una, massimo due volte a settimana. Durante la settimana manteniamo un regime alimentare molto equilibrato e soltanto nel weekend ci concediamo un po’ di libertà e qualche sgarro. Tutt’altra cosa è quando il sottoscritto si deve preparare per una competizione. In quel caso non esistono giorni di libertà alimentare”. 


Una tua giornata tipo, pasti inclusi.


“La mia giornata inizia la mattina intorno alle 7,30-8, mi alzo e faccio una buona colazione comprendente cereali integrali come ad esempio fiocchi di grano saraceno o avena, proteine del siero del latte o uova, noci e un frutto. Vado al lavoro e intorno alle 10,30 faccio uno spuntino con un po’ di frutta secca (mandorle, nocciole, pistacchi, anacardi…). Verso le 13 finisco con gli appuntamenti del mattino e torno a casa a prepararmi il  pranzo (non mi capita quasi mai di mangiare fuori). Il mio pranzo comprende generalmente una porzione di carne bianca come ad esempio pollo o tacchino, verdura a piacere eccetto quella amidacea, olio di oliva, cereali integrali come ad esempio riso parboiled o integrale oppure pane di segale o gallette di riso.
Intorno alle 14 ricomincio a lavorare fino alle 16,30-17. Faccio uno spuntino a base di frutta secca e un frutto poi mi preparo per il mio workout giornaliero. L’allenamento e la forma fisica sono fondamentali nel mio lavoro… mi piace praticare ciò che predico! Terminata la sessione di allenamento riprendo con gli appuntamenti fino alle 20.30. Rientrato a casa preparo la cena scegliendo generalmente una porzione di pesce contenente omega3 come ad esempio salmone o sgombro, verdura a piacere eccetto quella amidacea, olio di oliva e cereali integrali. Terminata la cena continuo a svolgere attività inerenti al mio lavoro: controllo il mio blog www.roberto-vecchi.com, rispondo alle mail, pianifico i programmi dei miei clienti oppure studio o leggo articoli”.


L’ultima gara quando l’hai sostenuta e come è andata?


“Tornato dagli States a inizio marzo, ho concluso la mia carriera agonistica partecipando ai Campionati Italiani Assoluti di Bodybuilding e Fitness che si sono tenuti a Torino il 22 giugno. Come l’anno scorso, anche quest’anno ho difeso la mia posizione classificandomi terzo nella categoria Men’s Phisyque. Posso dire di ritenermi molto soddisfatto. Il mio obiettivo è quello di ottenere il titolo di campione nazionale”. 


Quale consiglio daresti a chi non trova la forza di volontà necessaria per prendersi cura di sè?


“Prendersi cura del proprio corpo è un obbligo…l’attività fisica, così come le sane abitudini alimentari, possono migliorare la qualità della vita. Il concetto di qualità può avere significati differenti per persone diverse: grazie a un programma di fitness mirato, viene aumentato il livello di energia spesa, in quanto si innalza il metabolismo basale. Migliorando la forma fisica, il corpo diventa più efficiente e aumenta l’energia disponibile. Anche se può sembrare paradossale, sul lungo periodo l’esercizio fisico, invece di affaticare, fornisce maggiore energia e ci mantiene più forti e in salute. Ovviamente il livello di intensità dell’esercizio varia da soggetto a soggetto. Non dobbiamo dimenticare che l’unica possibilità per rallentare e contrastare l’invecchiamento e le malattie croniche a esso correlate è l’acquisizione di un corretto stile di vita che deve comprendere: alimentazione idonea ed equilibrata, esercizio fisico quotidiano e strutturato, integrazione alimentare mirata e personalizzata, stress management”.
Clarissa Martinelli
 

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