Cambiamo marcia!

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Dirottare le risorse pubbliche oggi destinate al trasporto su strada per valorizzare quelle tratte ferroviarie, come la Modena-Carpi, soggette a mille disservizi quotidiani e, allo stesso tempo, ridisegnare i tracciati e i cadenzamenti degli autobus extraurbani per rispondere in modo efficiente ed efficace ai bisogni dei pendolari. Queste le proposte lanciate dai vari Movimenti 5 stelle della Provincia di Modena, lo scorso 19 luglio, nel corso di una conferenza congiunta sul tema: Mobilità a 5 stelle: cambiamo marcia! Le nostre proposte sul tema dei trasporti. Tra i relatori presenti anche il consigliere pentastellato del Comune di Carpi, Luca Severi. “Il nostro obiettivo? Promuovere un cambio di cultura, accompagnando la cittadinanza verso una mobilità sostenibile”, ha dichiarato, per rendere la Corte dei Pio sempre meno autocentrica e di conseguenza più vivibile e meno inquinata. “I due punti più lontani dell’abitato cittadino – spiega Severi – distano circa sei chilometri; nonostante ciò, le persone per recarsi in centro storico utilizzano l’automobile. Siamo al paradosso! Come Movimento siamo convinti che l’obiettivo più grande che l’Amministrazione di Carpi possa porsi sia quello di mettere in condizione le famiglie di rinunciare a una delle auto di proprietà: tale scelta libererebbe risorse economiche da poter poi investire in qualità di vita. Sono circa tremila gli euro che ogni anno una famiglia spende per mantenere un’automobile. Denaro che potrebbe essere destinato all’acquisto di cibo migliore a chilometro zero, ad abiti made in Carpi o, perché no, a un viaggio”. Tralasciando i più volte ribaditi nervi scoperti della ciclabilità cittadina, resta comunque un fatto: l’inadeguatezza del servizio pubblico locale. “In città – prosegue Severi –  il servizio pubblico su gomma non è studiato per portare le persone a lavorare, dal momento che non serve le zone industriali. Con un po’ di volontà politica e coinvolgendo cittadinanza e aziende si potrebbe eliminare tale distorsione. Un altro tema da affrontare è quello dell’intermodalità del trasporto: non poter caricare la propria due ruote sugli autobus urbani ed extraurbani è una mancanza fortemente limitante. Per questo la cittadinanza deve avere un ruolo da protagonista nella progettazione della mobilità cittadina e intra-cittadina. Ed è per questo che noi ci spenderemo nei prossimi cinque anni, affinché non un progetto di mobilità passi senza il coinvolgimento e il consenso della gente”. Dalle parole però occorre passare ai fatti:  “la mozione che abbiamo presentato in Terre d’Argine mira a spostare le risorse dalla mobilità basata sull’automobile di proprietà, verso una mobilità pubblica, pulita ed efficiente”.
A fronte di un’arteria stradale (SS Romana Sud) che collega Carpi, Soliera e Modena “costantemente congestionata dal traffico”, nella mozione, i 5 stelle ribadiscono l’inadeguatezza del trasporto ferroviario locale (“in particolare dei treni Modena-Carpi e Modena Sassuolo che hanno subito continui tagli”) e dei collegamenti extraurbani (“inadatti come frequenza e orari per servire il pendolarismo lavorativo”). Il Movimento impegna sindaco e Giunta a promuovere un incontro con il Ministro e tutti i soggetti interessati affinché, nelle more dell’aggiudicazione definitiva del bando di gara per la realizzazione e la gestione della bretella Campogalliano-Sassuolo, si proceda a uno svincolo dei fondi pubblici destinati all’opera e a una riassegnazione per “la posa della seconda linea ferroviaria Carpi – Modena con il fine di diminuire i tempi di percorrenza e migliorare il collegamento ferroviario”. I 5 Stelle chiedono anche di “prolungare l’attuale tratta percorsa dal treno Carpi – Modena fino alla stazione di Rolo-Novi-Fabbrico al fine di migliorare l’offerta ottimizzando il servizio, senza un sostanziale aggravio dei costi e di riaprire la stazione di Soliera e ripristinarvi la fermata del treno”. Tra le richieste vi è poi quella di “ridisegnare le tratte di collegamento autobus nei comuni delle Terre D’Argine con il fine di spostare quote di pendolarismo lavorativo dal mezzo privato a quello pubblico e quindi di aumentare, attraverso il risparmio di risorse, la capacità economica degli utenti”. Anche questa è decrescita felice: abbassare il costo degli spostamenti consente di lasciare più soldi in tasca alle persone  affinché li impieghino per migliorare la propria qualità della vita.
Jessica Bianchi
 

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