La normativa “non impedisce che il Comune possa disporre l’azzeramento dell’aliquota” sugli immobili merce. E’ questa la risposta che il sindaco rivolge al Movimento 5 Stelle di Carpi, il quale accusa la precedente Giunta di avere applicato l’aliquota zero per gli immobili merce, ovvero quelli realizzati e ancora invenduti di proprietà delle immobiliari di costruzione. “Un atto illegittimo, poiché violerebbe la Legge 147 del 2013. Secondo la norma infatti, il Comune avrebbe dovuto applicare agli immobili merce un’aliquota di almeno l’1 permille”. Una “irregolarità” per la quale i pentastellati hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. “La circolare dell’Anci del 18 marzo scorso spiega che per la Tasi, a differenza dell’Imu, non è prevista dalla legge l’esenzione per gli immobili merce, e ciò vale anche per le seconde case, gli uffici, i negozi, i laboratori, i magazzini, i fabbricati industriali e le aree fabbricabili. Ciò però non impedisce ai comuni di disporre l’azzeramento dell’aliquota. La scelta fatta è stata quella di porre l’aliquota massima per le prime case (esenti Imu) per modulare una serie di riduzioni e sgravi che la precedente Imu non ci permetteva di programmare. Per molti, la Tasi 2014 sarà inferiore rispetto all’Imu 2012. Il nostro obiettivo politico è stato quello di utilizzare questa nuova tassa (la Tasi è stata introdotta dopo il superamento dell’Imu per le prime case nel 2013 e serve per pagare i servizi locali ritenuti indivisibili, come ad esempio le manutenzioni, i Vigili urbani, l’illuminazione pubblica…) per modulare meglio la pressione fiscale sul nostro territorio in un’ottica di equità e redistribuzione, rendendola omogenea e, se possibile, anche inferiore. In fase di bilancio consuntivo, a fine anno, vedremo se le ipotesi che ci hanno spinto a compiere queste scelte sono state raggiunte”, prosegue il primo cittadino. Il presunto danno erariale di cui chiedono conto gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Carpi è stato calcolato sulla base del Bilancio preventivo 2014 e, spiega Alberto Bellelli, “vorrei ricordare che è facoltà dei comuni intervenire sui bilanci preventivi con delle variazioni e se, sarà necessario, non escludiamo di apportare delle modifiche. I Grillini si accorgono solo ora di questa scelta? Parlano di danno erariale, di buco di bilancio: ma sanno cosa significano questi termini? Eventuali buchi saranno generati se le previsioni di bilancio non verranno rispettate, cioè solo in fase di bilancio consuntivo”.
Il bilancio preventivo, votato dal Consiglio Comunale e ritenuto regolare da parte del ragioniere capo e dal collegio dei sindaci revisioni, ha centrato l’obiettivo sancito per legge, ovvero il raggiungimento di pareggio. “Se i Grillini – conclude il sindaco – vogliono discutere della scelta politica messa in campo, cioè non alzare la pressione fiscale locale, favorire la ripartenza economica del nostro territorio, non ci sottrarremo al confronto, ma se vogliono solo gridare allo scandalo è meglio che studino meglio cosa significano alcuni termini”.
Jessica Bianchi