Al Centro di Formazione professionale alberghiera Nazareno è stata raccontata l’esperienza vissuta da ottobre a oggi da una cinquantina di ragazzi delle scuole medie carpigiane che hanno partecipato a laboratori di agricoltura, giardinaggio, sartoria, meccanica e cucina. Lo strumento scelto per illustrare l’esperienza vissuta è stato un documentario chiamato Con le mani e con la testa, girato dal regista carpigiano Stefano Cattini.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione attraverso il “bando-sisma” e promosso dal Centro di Formazione Professionale Nazareno, da AECA e dalla Cooperativa Sociale Nazareno Work, in collaborazione con tutti gli istituti comprensivi e paritari del territorio e il contributo di Lapam e segue la scia del progetto-pilota svoltosi lo scorso anno. Un apporto insostituibile è arrivato anche da numerose aziende e professionisti che si sono prestati a ospitare i laboratori e a svolgere il ruolo di “maestri di bottega”: l’Azienda Agricola Terrevive di Gargallo con Gianluca Bergianti, Gianfranco Tondelli di Tondelli Moto, Alfonso Paltrinieri, Emanuela Ciroldi e, infine, Francesco Esposito e Glenda Cantori, maestri delle botteghe di cucina. Tra gli obiettivi del progetto, il principale era quello di motivare ragazzi che vivono situazioni di disagio personale, familiare o sociale e di disorientamento rispetto al percorso scolastico, valorizzando la cultura del fare e dell’apprendimento. “Non va sottovalutato – hanno sottolineato il direttore Luca Franchini, i docenti, l’assessore alle Politiche Scolastiche Maria Cleofe Filippi e il segretario di Lapam, Stefano Cestari – il recupero del valore positivo della fatica fisica, dimensione accantonata dalla odierna vita quotidiana dei ragazzi, ma di cui hanno bisogno, per esprimere e indirizzare positivamente l’energia di cui l’età dell’adolescenza rappresenta il picco e per riscoprire che, attraverso il pensiero, il lavoro e l’uso delle proprie mani, si genera una trasformazione “buona” della realtà e delle cose, che produce frutti inaspettati. Condizioni essenziali affinché sia possibile la buona riuscita di un progetto come quello delle botteghe, è che i talenti dei ragazzi vengano valorizzati da maestri di provata capacità professionale ed esperienza e si faccia sul serio, con attrezzature e materie prime analoghe a quelle utilizzate negli ambienti di lavoro”.
I maestri di bottega sono stati affiancati dalla tutor del Nazareno Federica Marchesi per tutta la durata del progetto (quindici mattine per ogni bottega, da ottobre ad aprile per un totale di 75 ore) che ha mantenuto costanti i contatti e gli scambi con le scuole di provenienza dei ragazzi, affinché i loro docenti potessero avere un ritorno in tempo reale.
I dirigenti scolastici presenti, che a loro volta hanno partecipato attivamente al progetto – Attilio Desiderio (Carpi 2), Federico Giroldi (Carpi Nord) e Tiziano Mantovani (Carpi Centro e Carpi 3) – hanno ribadito che l’uso delle mani, il quale non può essere slegato dalla “testa”, è una forma di apprendimento indispensabile per i ragazzi che non sono in grado di rimanere seduti a un banco per cinque ore (pur avendo doti e capacità notevoli). Al termine della presentazione i maestri di bottega, insieme ai loro ragazzi, hanno illustrato il lavoro svolto: una Vespa restaurata dai ragazzi di meccanica, aiuole fiorite curate dai ragazzi del verde, capi di abbigliamento disegnati e realizzati da quelli di sartoria, fino al pane prodotto dal laboratorio di agricoltura.
Cesare Pradella