Non usa mezzi termini il portavoce della neonata lista civica Carpi Bene Comune, Marco Pignatti (in foto): “noi siamo la sola vera alternativa nel panorama politico locale”. Ingessata in un clima di generale immobilismo, la nostra città ha bisogno di “un nuovo modo di fare politica. Partecipazione, innovazione, sostenibilità e giustizia sociale sono i quattro pilastri della nostra azione”, spiega Pignatti. Nonostante i rumors avessero da tempo speso il nome dell’ex consigliere comunale Lorenzo Paluan (5 stelle e Rifondazione), in realtà il candidato sindaco col quale la lista civica correrà per le imminenti Amministrative non è ancora stato deciso. “Il nostro è un gruppo variegato, trasversale. Molti di noi, delusi dai partiti tradizionali, hanno deciso di optare per una nuova esperienza di governance della città. Quel che ci sta a cuore sono le idee e i programmi, non i nomi dei singoli. Dietro al candidato, che vorremmo fosse il più svincolato possibile da etichette e bandierine, ci sarà una squadra forte. Un gruppo pronto a lavorare su varie tematiche in modo partecipato, attivo e competente”. I punti di contatto tra Carpi Bene Comune e i 5 stelle sono numerosi ma, prosegue Pignatti, “ciò che ci contraddistingue è la libertà. Noi non abbiamo obblighi. Non ci sono logiche di partito da rispettare, nè alcuna sovrastruttura”. Intento primario della lista civica, probabilmente l’unica a Carpi che può davvero reputarsi tale, è uno solo: “governare la città”. Il gruppo è composto da una trentina di persone convinte che l’ambiente, l’energia, il territorio, la salute, l’aria, l’acqua, la cultura, l’arte, la scuola, l’economia, le risorse e il lavoro siano Beni Comuni di tutti i carpigiani e come tali vadano difesi. “Credo sia proprio questo approccio la vera novità: la nostra città è affare di tutti. E’ un bene che tutti noi dobbiamo tutelare. Guidati da tale principio, anche la risoluzione di molte problematiche può seguire strade innovative. La sicurezza, ad esempio, fa rima con equità sociale: in uno stato sociale coeso e meno impari, dove l’associazionismo viene messo nelle condizioni di operare con maggiori strumenti e le risorse locali vengono valorizzate e incentivate, anziché svendute o ostacolate, l’illegalità non dilaga e la percezione di sicurezza aumenta. Allo stesso tempo, la salute di cui il primo cittadino è garante, passa per la tutela dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo, delle piste ciclabili che percorriamo in sella alla due ruote”. Tra i sostenitori di Carpi Bene Comune vi sono numerosi cittadini che hanno contribuito a creare comitati: “le loro battaglie, dalla tutela dell’acqua alla nascita di Parco Lama, saranno anche le nostre. Carpi Bene Comune è un contenitore in cui convergono numerose istanze, tutte volte a innalzare la qualità della vita dei carpigiani”. Il monopolio del Pd è oggi in discussione e il rischio del ballottaggio è tutt’altro che un’ipotesi remota: “l’alternanza in democrazia – conclude Marco Pignatti – è una cosa sana ed è tempo di dare una svolta alla nostra città”.
Jessica Bianchi