“Pronto? Vorrei prenotare la visita medica…”.
“C’è disponibilità ma non a Carpi. Può prenotare presso gli ambulatori di San Felice per il mese di agosto oppure, se vuole, si è liberato un posto a Gaiato, sull’Appennino modenese, alle 11.30 del 2 aprile”.
Tante famiglie a Carpi sono alle prese con il problema delle visite medico-sportive perché è loro responsabilità provvedere alla certificazione di idoneità che abilita gli atleti a sostenere le attività agonistiche. Le società sportive, a loro volta, sono in difficoltà perché non possono predisporre i calendari senza avere la certezza che gli atleti siano in possesso dell’idoneità.
E’ un anno nero per la Medicina Sportiva di Carpi che non riesce ad abbattere la lunga lista d’attesa: ad oggi non si accettano nemmeno prenotazioni, “il calendario è chiuso”.
Le alternative? I posti disponibili sarebbero a Modena, anche subito se la visita è urgente, a San Felice sul Panaro e a Pavullo nel Frignano. “Su tutte le sedi siamo a 60 giorni di attesa per ottenere un appuntamento”, ammette il dottor Ferdinando Tripi, direttore della Medicina dello Sport dell’Ausl di Modena. In alternativa si può ricorrere ai centri privati, dietro la corresponsione di una somma che va dai 30 ai 50 euro. La carenza di medici specialisti (a Carpi è presente un solo medico di medicina sportiva coadiuvato da un infermiere) è sicuramente una causa dei disagi ma, alla cronica mancanza di un adeguato numero di professionisti, si aggiungono altri fattori come, nel caso di Carpi, l’assenza di spazi adeguati: l’ambulatorio si è ulteriormente ridotto, infatti, per fare spazio alla Pneumologia. Così la Medicina Sportiva che, in conseguenza del terremoto, aveva ridotto l’attività a due giorni (quindici ore) alla settimana non ha più ripristinato l’orario a venti ore. Ad alimentare la sofferenza del servizio sono poi i numeri perché “dai nostri ambulatori passano 11mila persone all’anno per un totale di 900 visite al mese considerando l’intera Provincia di Modena” precisa il dottor Tripi aggiungendo che “l’ambulatorio di Carpi ha effettuato 863 visite nel 2013, 614 nel 2012 (l’anno del terremoto), 1.086 nel 2011”: segno evidente, per Tripi, del fatto che l’utenza è stata costretta a trovare alternative a un servizio pubblico insufficiente a soddisfare le richieste che superano il migliaio e si prevedono in aumento in considerazione del fatto che, per esempio, alcune federazioni sportive hanno abbassato l’età dell’agonismo dai 12 ai 9 anni. “Nella pallavolo abbiamo dovuto far fronte a 500 visite in più”.
A ciò si aggiunge l’abitudine delle società sportive di concentrare le richieste nel periodo autunnale mentre “una migliore distribuzione delle visite nel corso dell’anno consentirebbe di organizzare meglio il servizio. Nel periodo che va da maggio ad agosto c’è un calo considerevole delle prestazioni e sovrabbondanza di posti disponibili”.
L’installazione del nuovo Cup provinciale ha provocato disagi all’intero sistema di gestione delle prenotazioni e anche alla Medicina Sportiva “ma abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che entro il 31 marzo le difficoltà saranno risolte ed entro quella data potranno riaprire le agende per le prenotazioni alla Medicina Sportiva di Carpi”.
Ci sarebbe da scoraggiarsi se non fosse che il dottor Tripi ci anticipa anche qualche bella notizia: per potenziare il servizio erogato dall’ambulatorio di Carpi verranno assegnati, entro l’estate, due medici in più e l’Ausl garantirà spazi adeguati allo svolgimento della loro attività. Nel progetto per la realizzazione della nuova piscina di Carpi è prevista poi la costruzione di un edificio all’interno del quale sarà collocata la sede della Medicina Sportiva con tre ambulatori e una parte specialistica di Cardiologia. “La Medicina sportiva sarà impegnata non più solo nelle visite per l’idoneità ma anche nella prescrizione dell’esercizio fisico in prevenzione e in terapia. Insomma, una piena valorizzazione delle competenze all’interno di spazi finalmente adeguati alle necessità”.
Sara Gelli