“Noi giovani ci siamo”

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“Non potevamo certo restare a guardare con le mani in mano, durante un’emergenza di questa portata. Abbiamo semplicemente fatto la nostra parte”, spiega lo studente carpigiano Francesco Papotti. I ragazzi di quinta del Liceo Scientifico Manfredo Fanti infatti, la scorsa settimana, si sono recati a Bastiglia per portare il proprio aiuto ai cittadini colpiti dall’alluvione. “L’idea – spiega Francesco – è stata lanciata dai rappresentanti di istituto ai maggiorenni. In una sessantina abbiamo immediatamente offerto la nostra disponibilità”. Un primo gruppo di venti volontari si è recato a Bastiglia lo scorso 28 gennaio per ripulire la Polisportiva della cittadina: “nevicava e c’era un gran freddo ma ci siamo dati da fare per sgomberare i locali dalle attrezzature rese irrecuperabili dall’acqua e per pulire i pavimenti dal fango”. Lo scenario che ha accolto i ragazzi li ha profondamente colpiti: “camminando per le strade ci siamo resi conto della gravità del disastro. La gente non si aspettava quella mole d’acqua e l’ondata ha travolto ogni cosa. Ora il fango avvolge tutto. Per le vie ci sono mobili e oggetti ovunque: pare di essere dentro a una discarica. Le vetrine sono state distrutte dalla forza della piena e ogni cosa è ricoperta di melma. L’atmosfera è cupa, come quella che avvolgeva il nostro territorio durante il sisma del 2012”. All’opera però vi sono tante persone: veri e proprio angeli nel fango che, giorno dopo giorno, si impegnano per cercare di dare sollievo alla gente. “Abbiamo pranzato insieme agli Alpini e ci siamo resi conto, guardandoci intorno, di quante persone stiano lavorando ininterrottamente per riportare quelle zone alla normalità. Dall’esercito alla Croce Rossa, dalla Protezione Civile a decine di cittadini volontari. E’ straordinario”. L’esperienza è stata faticosa ma ha riempito il cuore di questi ragazzi, prosegue Francesco Papotti: “anche se il nostro è stato un piccolo contributo, ci siamo sentiti utili e soddisfatti”. Tornati tra i banchi di scuola, il loro entusiasmo ha contagiato altri: “alcuni dei nostri compagni si sono sentiti motivati a partecipare. La solidarietà è davvero contagiosa. Da ogni piccolo gesto – conclude Francesco – può scaturirne un altro e così la catena degli aiuti si fa sempre più forte e allargata. Noi giovani ci siamo”.
Jessica Bianchi