Troppi avvocati, pochi magistrati

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La chiusura è ormai ufficiale: mercoledì 31 luglio è stata l’ultima giornata di udienze presso la sezione di Carpi del Tribunale. Dopo la sospensione ferragostana, l’attività riprenderà a Modena, che diventerà l’unica sede del Tribunale in provincia dopo la soppressione delle tre sezioni distaccate di Carpi, Sassuolo e Pavullo così come disposto dal ministro Paola Severino nel decreto legge 155 del 2012.
“Già dal mese di aprile alcuni procedimenti sono trattati a Modena – spiega Roberto Cigarini, magistrato presso la sede di Carpi – per favorire lo spostamento dell’attività in modo graduale. Poi c’è da affrontare l’impresa titanica di traslocare una mole imponente di fascicoli perché tutto l’archivio è destinato a essere trasferito a Modena”. La razionalizzazione della geografia giudiziaria voluta dal ministro Severino non produrrà, comunque, un terremoto nella giustizia locale. A Carpi erano rimasti i dibattimenti penali (ma non per tutti i reati e, recentemente, erano state ulteriormente selezionate le materie) e il processo civile ordinario, mentre divorzi e separazioni già si discutevano a Modena così come le questioni di diritto del lavoro, mentre il capoluogo regionale è l’unico competente per i procedimenti in materia di diritto societario. “Il vero dramma della giustizia è la carenza di risorse umane e materiali – spiega il dottor Cigarini – e nessuno dei governi che finora si sono succeduti ha avuto veramente a cuore la questione”. Oggi le priorità sono altre, c’è la crisi economica e aumenta la disoccupazione ma la giustizia è al collasso perché “non ci sono i soldi per fare le fotocopie e lo Stato non assume funzionari da vent’anni”. Recentemente è successo a due Cancellieri in servizio a Carpi, mandati in pensione dallo Stato e non rimpiazzati (loro avrebbero continuato il servizio): così una sentenza depositata oggi viene pubblicata anche dopo mesi. Il dottor Cigarini rincara la dose. “C’è stato in questi anni un aumento incontrollato del numero dei contenziosi a causa dell’incremento spropositato degli avvocati. La macchina funziona male anche per questo: il numero enorme di pratiche è sproporzionato rispetto al numero dei giudici. Vent’anni fa c’erano 50mila avvocati e 8mila giudici in attività. Oggi gli avvocati sono 250mila e i giudici solo 9mila”. La situazione nel settore penale è disastrosa: i reati cadono in prescrizione e non serve mettere mano ai codici e cambiare le norme giuridiche, “qui serve una riforma radicale, soprattutto in termini di risorse umane”. Intanto il personale in servizio nella sezione distaccata di Carpi si prepara al trasloco: da settembre i due giudici, un cancelliere, due operatori di cancelleria e il centralinista lavoreranno a Modena, anche se ancora non sono pronti gli uffici e nemmeno lo spazio di archivio in cui collocare le migliaia di fascicoli.
Sara Gelli