“Non credo ai salvatori della Patria ma al collettivo”

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Renziano: si, no, forse…
“Sono prima di tutto un iscritto al Pd, non abbiamo bisogno di tifosi ma di persone che ragionano sulle questioni che interessano i cittadini. Prima di scegliere chi sostenere è mia abitudine conoscere i programmi e gli intenti. Cosa si dice sulle questioni che riguardano il lavoro e l’impresa, la riforma della Pubblica Amministrazione, il diritto alla salute tanto per citare alcune delle questioni sul tappeto. E soprattutto persone che, poi, alla prova dei fatti, siano concreti nel realizzarle. Per troppo tempo la politica italiana si è parlata addosso e non ha dato seguito ai contenuti enunciati nelle campagne elettorali. Il nostro Paese ha bisogno di risposte certe per uscire dalla situazione complessa a cui la crisi economica e scelte sbagliate dei governi di Centrodestra ci hanno portato”.
Dopo le tante defezioni contate al Cinema Corso, in occasione della prima visita carpigiana da parte del sindaco di Firenze, questa volta il gotha della politica locale era tutto seduto sulla collina. Onori di casa o ripensamenti? 
“Per quanto riguarda me premetto che al cinema, con molto rammarico, non riuscii a essere presente perché impegnato come relatore alla commemorazione della battaglia di Cortile, ricordo che investii l’assessore Cinzia Caruso di portare i saluti dell’Amministrazione al collega Renzi che ebbi il piacere di conoscere qualche anno fa al congresso dell’Anci a Torino”.
Condivide i temi lanciati da Renzi? 
“I temi lanciati da Renzi sono quelli che ogni amministratore locale sta ponendo da tempo, la questione è che, purtroppo, i sindaci sono scarsamente ascoltati dai livelli dello Stato e lo vediamo quotidianamente nei vincoli e nei divieti che viviamo ogni giorno nell’amministrare le città. Penso si debba lavorare per dare maggiore autonomia e responsabilità a chi amministra perché possa rendere conto ai cittadini chiamati poi a giudicare… oggi buona parte delle scelte sono vincolate dal Governo centrale, pensiamo ad esempio all’Imu che, di municipale, ha solo il nome o alla Tares le cui aliquote sono già definite e che i Comuni hanno l’obbligo di applicare”.
E’ quella la direzione che deve prendere il Partito Democratico? 
“Credo che il Pd sia l’unica proposta nel panorama politico nazionale che possa dare risposte serie e concrete ai bisogni quotidiani delle famiglie messe a dura prova dalla crisi economica che in queste terre si somma alle ulteriori difficoltà indotte dal sisma di un anno fa”.
Molti lo accusano di non essere di Sinistra, è davvero così? 
“E’ iscritto al Pd come lo sono io e questo mi basta, non condivido tutto ciò che afferma ma esistono molte questioni su cui è impossibile non essere d’accordo. Una persona che aderisce a un partito sceglie in base alle proprie idee, convinzioni, valori, non si può essere tutti uguali, sono le diversità che fanno crescere una formazione politica, non l’unanimismo”.
Cosa si aspetta dal congresso?
“Dal congresso mi aspetto un partito meno frammentato, più presente sui territori e meno autoreferenziale. Abbiamo bisogno di parlare meno di noi e più del Paese, le famiglie che sono in difficoltà ad arrivare alla fine del mese chiedono risposte ai loro problemi, chi non trova lavoro ed è giovane o chi lo ha perso e non ancora in età pensionabile che non riesce a trovare un’occupazione, i problemi della casa… Il debito dell’Italia che le generazioni di oggi e quelle future pur non avendolo generato dovranno pagare togliendo opportunità e prospettive alla loro vita. Mi aspetto una discussione franca su questi temi che porti alla definizione di linee generali, proposte, per portare il Paese fuori dalla situazione attuale. Un congresso che dia prospettive a un’Italia che ha bisogno di crescere investendo sui giovani e possa dare maggiori certezze a chi giovane non è”.
Pensa che Renzi sarà il successore di Bersani? 
“Premetto che per mia formazione non credo ai salvatori della Patria, credo invece alla forza del collettivo e al lavoro corale di un gruppo dirigente legittimato. Renzi, bisogna vedere se si candiderà, ancora non ha sciolto le sue riserve e comunque non vi sono certezze su altri possibili candidati. Sinora sono usciti i nomi di Civati, Cuperlo, Pittella e, certamente, ve ne saranno altri, il nostro è un partito plurale. Certamente una sua candidatura peserebbe notevolmente nel percorso congressuale e porrebbe una credibile ipoteca sul risultato, penso che l’esperienza nell’amministrare un Comune aiuti nel focalizzare meglio le problematiche interne alla società e quindi nel rispondere alle attese di una società complessa come la nostra. E poi per Renzi il rapporto con le persone lo rafforza, questione di carattere”.
Come commenta l’entusiasmo della gente di fronte a Renzi? Certo tutto si può dire tranne che non sia un comunicatore che, come lui stesso ha asserito, non è una parolaccia…
“Effettivamente è un grande comunicatore e dopo le elezioni politiche e il Governo con il PdL avevamo bisogno di un bagno rigenerante come quello di lunedì scorso. E’ positivo che abbia deciso di venire alla festa di Carpi”.