Le lavoratrici della Domus non ci stanno

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Proclamato oggi lo stato di agitazione delle 32 lavoratrici della cooperativa Domus Assistenza impiegate presso il Servizio di Assistenza Domiciliare di Carpi.
Il sindacato che le rappresenta, la Funzione Pubblica/Cgil ha deciso questa iniziativa di lotta a fronte del mancato rispetto dell’orario contrattuale di lavoro e dell’eccessiva frammentazione dell’orario.
Da mesi infatti l’Azienda ha determinato delle condizioni di disagio in quanto non garantendo la continuità dell’orario contrattuale, determina perdite sulle retribuzioni di lavoratrici che non arrivano neanche a 1.000 euro al mese.
Inoltre le operatrici sono chiamate a svolgere turni con pause di tre ore e mezza, con il risultato di avere numerosi disagi nell’armonizzare le esigenze di vita e quelle del lavoro. Sono impegnate 10 ore per svolgere un orario di lavoro di sei ore e mezza. Il turno, inoltre, non prevede adeguati meccanismi di sostituzione del personale assente, causando continue ed improvvise ricollocazioni dell’orario di lavoro.
L’iniziativa della FP/Cgil nasce dall’interruzione improvvisa del confronto da parte di Domus Assistenza.
“La chiusura di Domus alle proposte che avevamo avanzato su rispetto dell’orario di lavoro e stabilità retributiva – sostiene Fabio De Santis della FP/Cgil – risponde  alla volontà dell’Azienda di scaricare sui lavoratori i problemi che Domus,  evidentemente, non riesce a risolvere”.
Domus gestisce l’attività di assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti in regime di accreditamento con l’Unione Terre d’Argine dallo scorso anno (prima lo stesso servizi erano affidati in appalto). Le difficoltà sono cominciate proprio dal momento che la Cooperativa è stata chiamata ad una maggiore autonomia gestionale, così come prevedono le norme sull’accreditamento.
“Non ci sfugge che le fasi di cambiamento comportano quasi sempre dei disagi – aggiunge De Santis – proprio per questo riteniamo incomprensibile la scelta di Domus di rifiutare il confronto con i lavoratori e con il sindacato proprio nel momento in cui diventa necessaria una maggiore attenzione alle trasformazioni che stanno avvenendo nei servizi. Le misure adottate da Domus intervengono decisivamente sulle condizioni contrattuali delle persone. La Cooperativa sta dimostrando di volere avere mano libera sulle condizioni lavorative degli operatori, rendendo estremamente flessibile l’orario e determinando unilateralmente la retribuzione dei lavoratori”.
La Funzione Pubblica Cgil e i lavoratori chiedono il rispetto dell’orario di lavoro, la retribuzione mensile prevista dal tabellare, un meccanismo adeguato di sostituzione del personale, l’organizzazione dell’orario di lavoro mensile rispettoso della legge e del contratto nazionale.
In assenza di risposte, lavoratori e sindacato proseguiranno nelle iniziative di lotta.