Per settimane, tra le tante beghe irrisolte sollevate dal sisma di maggio, una domanda serpeggiava tra gli sfollati: ma il canone della Rai dobbiamo pagarlo oppure no? E mentre la mamma di tutti gli italiani taceva in materia, pur ricordando con una campagna mediatica alquanto aggressiva che ciascuno deve ottemperare al pagamento del canone entro il 31 gennaio, all’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, probabilmente intento a compiere il proprio dovere civico, si è accesa la lampadina. I terremotati non devono pagare! Così, con grande tempestività, il 25 gennaio, ha inviato anche lui una lettera ai vertici Rai per chiedere loro la sospensione del pagamento del canone Tv per il 2013 per tutti coloro che, a causa del sisma, avendo un’abitazione seriamente danneggiata e inagibile, risiedono provvisoriamente in altri luoghi. “Tale provvedimento – scrive Muzzarelli – rappresenterebbe un segnale importante di attenzione nei confronti delle famiglie residenti nei territori colpiti dal terremoto”. Peccato che l’accorato appello sia arrivato fuori tempo massimo così come la risposta della Rai d’altronde… Dopo centinaia di proteste e tante richieste di informazioni, la direzione della Rai ha così deliberato: “chi è ancora interessato dall’ordinanza di sgombero e quindi versa in una situazione di mancata detenzione di apparecchio Tv – ha spiegato per iscritto la Rai – non deve provvedere al rinnovo per l’anno 2013, ma inviare all’Agenzia delle Entrate – SAT, una richiesta di chiusura dell’abbonamento con la documentazione comprovante la situazione di cui sopra. Il termine ultimo per il pagamento era il 31 gennaio, ma la documentazione relativa allo sgombero può essere inviata anche successivamente”. Grazie, quanta solerzia. Ma vediamo se ho capito bene: il canone è scaduto, la comunicazione ufficiale è stata diramata, casualmente, il 31 gennaio, ergo, la gente – con o senza casa, con o senza Tv – ha pagato il canone per evitare more. Che stile Mamma Rai: prima ti volti dall’altra parte e poi, messa alle strette, raccomandi ai tuoi figli più “sfortunati” di non pagare. Peccato l’abbiano già fatto, furbetti a parte naturalmente, ma a quelli di certo non è “tremata” nemmeno la poltrona…
Jessica Bianchi