L’amore infedele di scena a Carpi

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Dopo il successo della personale di Adriano Pompa inaugura sabato 9 febbraio, a partire dalle 18.30, presso la Dark Room Silmar Art Gallery di viale Carducci, L’amore infedele, la mostra del pittore Andrea Saltini. Un titolo apparentemente contraddittorio, se non fosse che, come dichiara l’artista: “la pittura è il mio amore, la pittura mi ama ma ha corrotto ogni aspetto della mia esistenza. Con questi presupposti come posso essergli fedele? Occorre un grande sforzo, tutto ciò che si dice di negativo sulla pittura è vero… è anacronistica, fuori moda, decadente, ma è anche unica”. Quel che occorre, secondo Saltini, è una revisione del nostro statuto di esseri umani all’interno della contemporaneità, per cercare di trovare una collocazione, un punto di vista prospettico che lasci ancora spazio alla comprensione: “rivederci come esseri umani dentro a questa storia contemporanea che prosegue ‘sobbalzando’ e ha abbandonato la sua linearità per confonderci, distrarci dai nostri obiettivi e darci nuovi input. Occorrono comprensione e conoscenza; comprensione di sé in rapporto alla percezione soggettiva del mondo esterno”. Tra ritratti che presentano l’eccessivo, l’altro, il diverso, l’elemento che destabilizza l’ordine precostituito – nella serie del Teatro du Gran Guignol, ispirata alle rappresentazioni orride e farsesche del celebre teatro di marionette creato sul finire dell’Ottocento da André de Latour, a Parigi – alla serie dei Canti di Maldoror, ispirata dall’omonimo poema del Conte di Lautréamont che narrano di un malvagio personaggio e del suo amore apparente del ‘male’, le tele di Saltini inscenano una trama dove tutto sembra permesso: amore, orrore, cupio dissolvi, buffoneria. In un percorso artistico ed ermeneutico alla ricerca dell’eterno irraggiungibile: l’Altro. L’esposizione continuerà fino al 20 marzo.
Marcello Marchesini