“Ci sono bande organizzate che riciclano la merce rubata”

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La crisi non molla e i “mariuoli” si moltiplicano. Soprattutto nei supermercati dove, insospettabili ladruncoli rubano tra gli scaffali. Perdita del lavoro, cassa integrazione prolungata, famiglie numerose e mutui da pagare rendono la vita di molte famiglie carpigiane sempre più difficile e, laddove, non si può più dare una risposta ai bisogni primari e alle necessità quotidiane, il confine tra lecito e illecito diventa sempre più labile. E al centro commerciale Borgogioioso di Carpi com’è la situazione? Lo abbiamo chiesto al direttore della galleria Alberto Lapioli e al direttore dell’ipermercato di Coop Estense, Marco Righetti.
Come il forte periodo di crisi che stiamo vivendo e la conseguente contrazione dei consumi hanno inciso sull’andamento della galleria del Borgo nel 2012? 
“La prima parte dell’anno aveva fatto registrare una lieve contrazione dei consumi, generata principalmente dalla paura della crisi; contrazione  totalmente  recuperata nella seconda parte dell’anno, grazie a un maggior afflusso di visitatori che, nonostante il momento così  duro, segnato dalla crisi e dal terremoto, hanno potuto effettuare i loro acquisti anche durante le domeniche di apertura; ciò ha permesso ai negozi della galleria e all’ipermercato Coop di mantenere le vendite e aumentare sensibilmente la frequentazione  soprattutto da parte di soci che nel 2011 avevano smesso di fare acquisti da noi”.
La crisi porta a un fisiologico aumento dei reati di tipo predatorio. Voi avete registrato un incremento significativo di furti e taccheggi nei negozi della Galleria?
“No, il fenomeno è sotto controllo, la presenza costante della vigilanza in divisa, quindi facilmente riconoscibile, all’interno della galleria, costituisce un valido deterrente per i malintenzionati, a ciò si aggiunge il contributo concreto dei commercianti, in più casi hanno loro stessi segnalato la presenza di persone con atteggiamenti quantomeno sospetti”.
E all’interno dell’ipermercato?
“Rispetto al fenomeno dei furti registriamo, negli ultimi anni, un aumento del numero di persone colte in possesso di merce rubata, incremento che però va attribuito innanzitutto a un maggiore livello di attenzione che Coop Estense pone nella prevenzione dai taccheggi, quindi non direttamente a una crescita del fenomeno stesso. Certo è che ci troviamo di fronte a eventi che non tendono assolutamente a ridursi. Non possiamo però affermare che, nei nostri negozi, la crisi e il ridotto potere d’acquisto delle persone abbiano incentivato il fenomeno. Ciò vale trasversalmente per tutti i punti vendita emiliani di Coop Estense, compreso l’ipermercato di Carpi. Ultimamente si sono verificati furti anche rilevanti in termini di valore sottratto e che hanno interessato le aree dedicate al pagamento self service della spesa, ma parliamo comunque di eccezioni in un contesto generale di correttezza e onestà nel comportamento della stragrande maggioranza dei nostri consumatori”.
Quali sono i prodotti o gli oggetti maggiormente sottratti?
“All’interno dell’ipermercato la maggior parte dei tentativi di furto avviene nei reparti tessile e profumeria e i prodotti più colpiti sono i cosmetici, le lamette da barba e le pile, merce che sospettiamo possa poi essere rivenduta. Alcuni casi si registrano anche tra gli alimentari, in particolar modo su prodotti come il formaggio grana. La tecnica più diffusa tra chi viene colto in flagrante è quella di rivestire una borsa di materiale in grado di “schermare” i prodotti e violare l’antitaccheggio. Le precauzioni che prendiamo per prevenire furti e taccheggi nei nostri negozi sono quelle “classiche”: sistemi di anti–taccheggio all’uscita e presenza di guardie giurate che presidiano i negozi in divisa o in borghese e oltre all’area vendita effettuano anche un servizio di controllo dei fornitori all’ingresso dei magazzini”.
Qual è l’identikit del taccheggiatore?
“Per quanto riguarda l’ipermercato, più che di identikit del taccheggiatore, possiamo segnalare il sospetto di vere e proprie bande organizzate che riciclano la merce rubata in mercati neri”.
Le presenze al Borgo aumentano, segno che sempre più persone vivono il centro commerciale come luogo di ritrovo e di aggregazione. Conferma?
“Sì, l’aumento significativo dei visitatori conferma questo trend, siamo proiettati ormai verso i 2,7 milioni di ingressi all’anno; quindi un centro commerciale dove è possibile fare molteplici attività, dallo shopping alla cultura o semplicemente intrattenersi nel dopo lavoro”.
Vi sono novità in cantiere per il centro commerciale sul breve e medio termine?
“Al momento , in termini di ampliamento  della struttura non è previsto alcun intervento”.
Jessica Bianchi