Un tatuatore in politica

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Alle Tattoo in politica. Chi l’avrebbe mai detto? Eppure eccolo lì, ventiquattresimo nella lista dei candidati alla Camera dei Deputati in Emilia Romagna. In corsa per il MIR – Moderati In Rivoluzione – il movimento fondato dall’avvocato modenese, nonché ex membro del Pdl, Giampiero Samorì. Il trentottenne tatuatore residente a Soliera, amico di celebri personaggi dello sport e del mondo della televisione, detentore di un numero incredibile di Guinnes dei Primati e record tra i più pazzi del pianeta, non è certo nuovo ai colpi di testa. Nonostante abbia abituato i suoi fan all’imprevedibile, questa volta Alessandro Bonacorsi ha sicuramente sorpreso tutti. Nessuno avrebbe mai immaginato un suo impegno nell’agone politico, soprattutto dopo averlo sentito tuonare contro una classe politica distante dai problemi reali delle persone, incapace di risolvere le questioni più importanti e contraddistinta da ingiustificabili privilegi. Correrà con il Centrodestra Alle Tattoo, nella formazione di Samorì che resta comunque imparentata, insieme ad altre cinque liste, con il Pdl. “In realtà mi hanno contattato praticamente tutti i partiti politici – racconta – proponendomi di candidarmi. Devo dire che, in alcuni casi, si è trattato di proposte davvero vergognose, per cui mi venivano prospettati i vantaggi personali che avrei acquisito candidandomi. Ho scelto il MIR perché Samorì mi sembra il più serio di tutti, poiché si è messo in gioco in prima persona con soldi suoi, senza finanziamenti pubblici”. Ma come si vede Alle Tattoo in Parlamento? Qual è il suo ‘programma’? “Il mio primo obiettivo è quello di poter aiutare la nostra gente – continua – perché a Roma è un fatto che ci abbiano dimenticati. E non è giusto. Poi voglio capire come è possibile che ci siano tanti sprechi, tante inefficienze e come, sapendo cosa occorre per migliorare la situazione generale, nessuno riesca comunque a ottenere nulla di concreto. Dal momento che da fuori non lo capisco, forse dall’interno potrò rendermi conto di cosa non va e provare a cambiarlo”. Il tatuatore novello politico dichiara anche che, se dovesse essere eletto, rinuncerà a gran parte del suo stipendio da parlamentare per devolverlo in favore delle popolazioni terremotate. Resta solo da vedere se i tanti che lo seguono e che ha tatuato nel corso degli anni gli concederanno la propria fiducia, ritenendo che possa essere tanto incisivo nelle vicende della politica nazionale quanto lo è sulla pelle.
Marcello Marchesini