Scoprite la Bad Trip collection

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C’è chi l’arte ce l’ha nel sangue. E’ il caso di Daniele Corrone, in arte Danel Bund, ventiseienne carpigiano che questo week end terrà l’esposizione di alcune sue opere, la ‘Bad Trip collection’, presso il laboratorio di Alle Tattoo, a Limidi di Soliera. “I bad trip sono i pensieri, le paure e le ansie interpretati dai contorti personaggi tipici del mio stile disordinato. In questa raccolta cerco di mostrare al pubblico il caos creativo che porta alla nascita delle mie opere”. Le tecniche realizzative sono le più diverse, dal digitale – le più rapide dal punto di vista dell’esecuzione – sino alle tele a tecnica mista e alla scultura, novità assoluta nella produzione del giovane creativo. Daniele disegna e dipinge da sempre, e la sua personale ricerca si concretizza nell’altro grado di sperimentazione, che lo porta a creare attraverso modalità sempre diverse. Il suo esordio è avvenuto nientemeno che a Bologna, grazie alla galleria CaseAperte, che gli ha dato la possibilità di esporre al ‘Kinki’, notissimo locale del centro storico. Qualche hanno dopo ha contribuito alla nascita dell’Allevamento p7, un collettivo artistico che produce e realizza videoclip e cortometraggi. “La mostra nello studio di Alle Tattoo è arrivata grazie all’amicizia che da anni mi lega a lui, al suo piercere Danny Mr. Green e ai suoi collaboratori. La ritengo un’ottima vetrina,  perché per un artista emergente e per la nostra zona, è una location molto conosciuta ed insolita. C’è da aggiungere che uno stimolo in più me lo fornisce sicuramente la carica che regala questo studio, considerando le grandi imprese che Alle e i suoi hanno realizzato in questi anni”. Daniel trae ispirazione da tutto ciò che lo circonda, come una scintilla che si accenda tramite il contatto con qualsiasi tipo superficie venga a contatto: “Dalla gioia come dalla noia, da una canzone, un profumo, un pensiero o la rabbia quotidiana che, in misura diversa, tutti ci portiamo dentro. La Bad Trip collection è nata di getto, senza troppo riflettere, perché sentivo l’esigenza di lasciare agire liberamente la mia mano e la mia testa: ho scagliato sulle tele tutti gli abitanti che in essa si annidavano!”. L’arte, secondo Daniel, può anche rappresentare un ottimo strumento per spronare i ragazzini tecnodipendenti ad uscire dalle loro vite virtuali,scrollandosi di dosso la paranoia del giudizio altrui, per: “Iniziare ad esporsi vedendo,vivendo e raccontando il mondo in una maniera diversa, reale ed attiva”.
La mostra sarà visitabile nella giornata di sabato 26 gennaio.