Striscia la Notizia tra la gente di Rovereto

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A Rovereto erano circa le 13 quando finalmente è arrivato, accompagnato dalla sua inseparabile bicicletta, per l’occasione color rosso fuoco, quasi a voler richiamare il centro della frazione, un’area ancora in larga parte inaccessibile dopo il sisma di maggio. Ad accogliere ‘100%’ Brumotti, l’inviato di Striscia la notizia, recordman e campione di evoluzioni sulle due ruote, qualche centinaio di persone. La troupe di Striscia e Brumotti, insieme all’amico Alle Tattoo, è passata davanti alla Chiesa, ha intervistato alcuni cittadini e, infine, ha visitato alcune zone sulle quali le scosse si sono abbattute con maggior violenza. “Lui è già stato qui tantissime volte – racconta Alle Tattoo – e quindi conosceva già la situazione drammatica che le nostre terre stanno vivendo, ma sono felice che sia riuscito a portare anche le telecamere di un programma seguito come Striscia, perché in questo modo tutta Italia potrà rendersi conto che ci sono ancora tante, troppe situazioni ferme, con i soldi bloccati in Regione e intere famiglie costrette a dormire in tenda. E quando scopro queste storie mi arrabbio da morire”. Molti i commenti carichi di rabbia, frustrazione e disperazione che Brumotti ha raccolto tra i cittadini: tra gli altri, la straziante storia di una donna che, nel sisma, ha perso l’abitazione – sulla quale sta ancora pagando il mutuo – e, poco dopo, il marito, che si è tolto la vita. Ora, priva del supporto del coniuge e senza una casa, si ritrova anche un figlio disoccupato. La troupe è poi entrata in alcuni container, per testimoniare le condizioni in cui vive la maggior parte degli sfollati. Sugli effetti che la denuncia di Striscia potrebbe avere sulla velocizzazione dei tempi – nel giorno stesso in cui, è bene ricordarlo, il Parlamento ha definitivamente approvato la norma, richiesta a gran voce dal Pd, che consente la copertura sino al 100% dei danni causati agli immobili – Alle Tattoo non ha dubbi: “non nutro la minima illusione. Ho chiesto a Brumotti di venire perché confido nel fatto di poter tenere alta l’attenzione tra i privati, in modo tale che le loro donazioni continuino. Le istituzioni sono lente, la burocrazia farraginosa, e continua a essere in voga il gioco dello scaricabarile. Il Comune dà la colpa alla Regione, questa la attribuisce allo Stato e, a sua volta, lo Stato sostiene che il problema è a livello europeo. Vuoi vedere che alla fine la responsabilità è nostra? Mesi fa chiedevo a gran voce più velocità e oggi sono qui a sbracciarmi per richiedere le medesime cose. Non mi sorprende di non aver visto un solo politico in giro per Rovereto, sanno bene che se si facessero vedere non raccoglierebbero altro che la giusta indignazione della gente”.
Marcello Marchesini