Oltre un migliaio di persone ha preso parte sabato 24 novembre alla manifestazione di protesta, in piazza Costituente a Mirandola, contro le misure finora prese dal governo per le popolazioni dell’Emilia terremotata.
Provvedimenti giudicati insufficienti, come sottolinea Sandro Romagnoli, portavoce del ‘Comitato Sisma 12’ che ha organizzato il corteo insieme al Comitato Popolare Mirandolese per la Ricostruzione.
“Chiediamo semplicemente l’indennizzo al 100% per i danni dovuti al sisma – ha detto – e non fino all’80% come é stato stabilito. Questo deve valere anche per chi ha abitazioni danneggiate lievemente e quindi in ‘classe A’. In base alle nostre valutazioni, poi, non si arriverà che al 45-50% al massimo dei rimborsi necessari per una totale ricostruzione. Lo Stato, nonostante gli stanziamenti, deve ancora sborsare un euro e l’unica eccezione è rappresentata dai contributi di autonoma sistemazione, fermi peraltro ad agosto”.
I comitati organizzatori si definiscono trasversali. Alla manifestazione erano presenti tra gli altri Rifondazione Comunista, Pdl, Cgil, Movimento 5 Stelle e i comitati contro il maxideposito di Gas di Rivara e contro la realizzazione della Cispadana. L’altro tema al centro della protesta odierna è stato quello della tassazione per chi è stato colpito dal sisma.
“E’ necessaria l’esenzione per almeno dodici mesi – dice
il Comitato Sisma 12 – come è stato fatto in casi analoghi, in modo da far ripartire le aziende e dare respiro ai cittadini. Chiediamo poi a Comuni e Regione di reperire le case sfitte e azioni incisive per contenere gli affitti in queste aree”.
Sospensione della tassazione, fiscalità di vantaggio e indennizzi al 100% sono anche le richieste del Pdl di Mirandola scritte su una cartolina indirizzata al presidente del Consiglio Mario Monti e distribuita anche ai manifestanti.