Imprenditori e sisma. Così ci lasciate morire

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Gli ultimi passi avanti del Governo sembrano voler chiudere, anche prima della discussione al Senato, ogni spiraglio di miglioramento per il decreto legge 174. Con un provvedimento lampo è stata estesa ai professionisti la
possibilità di accedere al plafon dei finanziamenti bancari ma la possibilità che Monti decida di rinviare il pagamento di tasse e contributi arretrati è sempre più remota. Più di 600 imprenditori della bassa hanno incontrato a Modena i parlamentari modenesi e i rappresentanti della Regione.
di Sara Gelli

Goretta Tassi – Novi di Modena
Dove andremo a finire?

Oggi a Novi di Modena la Palestra Bios Fitness i cui titolari sono Goretta Tassi e Marco Cattellani è un punto di riferimento per la gente del paese. Gli ambienti all’interno del capannone di via Buonarroti 10, uno dei pochi fabbricati risparmiati dalle scosse, sono ben organizzati e attrezzati, nonostante la soluzione provvisoria sia stata approntata a tempo di record. La scossa del 29 maggio ha reso completamente inagibili i locali della palestra che aveva sede sulla Provinciale per Modena: il responso del sopralluogo a fine giugno ha costretto i titolari della Bios Fitness a trovare soluzioni alternative e, grazie a una serie di circostanze fortunate, sono approdati in questo capannone vuoto che la proprietà, estremamente disponibile, ha concesso loro in affitto. I vicini hanno inizialmente fornito l’energia elettrica e in quarantotto giorni, durante il mese di agosto, è stato attrezzato l’ambiente, inaugurato poi il 22 settembre. La scelta, dice Goretta “ era andarsene dal territorio o restare con la paura di nuove scosse e l’incertezza del lavoro in un paese devastato dal sisma. Sono stati i nostri clienti a insistere e da loro è arrivata quella solidarietà che ci ha convinto a ripartire. Per contraccambiare il calore di tutti, io e Marco abbiamo deciso di rendere disponibile la palestra per le attività dei bambini e dei ragazzi delle Scuole di Novi.
Lunedì 12 novembre insieme a tanti imprenditori della Bassa, Goretta, ha raggiunto la Camera di Commercio di Modena per incontrare i parlamentari modenesi e i rappresentanti della Regione e ha preso la parola per raccontare la sua vicenda. Ha spiegato loro di aver ricostruito la palestra coi risparmi di una vita, chiedendo anche un prestito in banca con tassi agevolati che dovrà restituire in un’unica soluzione tra 24 mesi. “Praticamente si lavora per riuscire ad accantonare i soldi per far fronte al finanziamento, in attesa dei rimborsi promessi. Come facciamo a pagare le tasse e i contributi richiesti entro metà dicembre? Io ho cercato di spiegare ai politici ciò che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, ma ne ho ricavato la consapevolezza che siano lontani dalla realtà”. In risposta si sono sentiti i soliti battibecchi e le solite frasi fatte, ormai insopportabili per chi è risorto dal sisma con le sole proprie forze. Non possono dirci che “ la coperta è corta “o che “i parlamentari emiliani sono pochi per influire sulle scelte” perché ciò non fa che aumentare la nostra rabbia”. Lo Stato italiano ha il dovere di aiutare concretamente le persone che da sempre, come noi, hanno pagato le imposte. Le stesse tasse di logica dovrebbero tornare ai cittadini per un miglioramento dello stato sociale e a maggior ragione nelle emergenze come quella attuale. Alla fine dell’incontro gli imprenditori della Bassa hanno manifestato la loro delusione, scoraggiati per la distanza che li separa da coloro che dovrebbero dare una mano. “Quale futuro per noi e per la nostra terra? Si chiedono, in un clima di grande incertezza, ma al tempo stesso pieni di “rabbia”, coraggio e voglia di ripartire.

Riccardo Cavicchioli di Carpi
Vi interessiamo oppure no?

“Quarantenne, voglia di fare, idee da concretizzare , futuro da costruire, e come me tanti altri – commenta Riccardo Cavicchioli, imprenditore – ma così ci stanno soffocando”. Lo stabilimento di Nuova Imballaggi Cavicchioli non ha registrato danni diretti comprovati da perizie e quindi l’azienda forse non potrà accedere alle agevolazioni. “Coloro che, come noi, lavorano sul territorio hanno perso clienti e incassi, e siccome stanno adeguandosi alle nuove norme antisismiche per ottenere il nulla osta provvisorio, troveranno appesantita la loro liquidità per cui se i pagamenti dei contributi arretrati e no, non avranno una dilazione considerevole, le aziende finiranno per soccombere sotto un peso che renderà evidente la posizione di svantaggio rispetto a qualsiasi altro competitor fuori dal cratere. Non mi pare giusto, sembra quasi che il terremoto sia colpa nostra”.
Cavicchioli era presente tra i seicento imprenditori riuniti in Camera di Commercio a Modena quando sono stati fischiati i politici presenti e parla di un clima incandescente.
“A Roma pensano che qui tutto sia a posto ma noi stiamo soffocando lentamente. Avremmo voluto una soluzione energica e veloce ai nostri problemi, una No Tax Area per esempio come proposto da Lapam, e invece i nostri parlamentari temporeggiano senza capire che, quando troveranno la quadra, le aziende saranno già in ginocchio. Nessuno credo possa permettere che diventiamo zona depressa come il Polesine dopo l’alluvione”. “Vogliamo – continua Cavicchioli – avere un futuro . Noi non siamo gente che si ferma e sta con le mani in mano e se ci vorranno togliere la speranza noi non lo permetteremo. Reagiremo”. Il plurale è più che mai indicato perché le 14 associazioni imprenditoriali modenesi battono tutte pari.
Il piano è “fortemente inclinato” perché gli imprenditori si rendono conto di essere di fronte a disparità di trattamento rispetto a ciò che è avvenuto all’Aquila: per l’Emilia tanti “pistolotti e tecnicismi, ma i soldi non ci sono. Eppure la disparità è evidente: il nostro è un sistema che, a differenza di quello abruzzese, genera risorse in termini di contribuzione e posti di lavoro. Vi interessiamo oppure no?” domanda Cavicchioli rivolto ai politici.

Maurizio Lusvardi – Presidente Lapam Carpi
Delusi? Di più!
E
’ intervenuto in Camera di Commercio a Modena il presidente di Lapam Carpi Maurizio Lusvardi. Ha preso la parola per sottolineare che il terremoto ha fatto notizia sui media nazionali finché la terra ha tremato, dopodiché “si sono dimenticati di noi relegando i nostri problemi nel silenzio più assoluto, rendendosi così complici di un Governo che si disinteressa delle conseguenze del sisma: a causa del silenzio delle tv, la maggior parte degli italiani pensa che i problemi nel cratere siano stati affrontati e risolti”.
Evidente, per Lusvardi, la disparità di trattamento rispetto ai terremotati dell’Abruzzo: “in Emilia Romagna non è arrivato un euro. Siamo stanchi di sentirci dire dai parlamentari emiliani che si stanno battendo per noi ma che non hanno la bacchetta magica: frasi fatte, qui lo Stato non c’è”. E’ durissimo l’intervento di Lusvardi che parla esprimendo le sensazioni dei piccoli e medi imprenditori che costituiscono il tessuto economico di questo territorio. La sua ditta Jolie Jolie non ha subito danni se non indiretti ma Lusvardi parla da presidente quando dice che “ci hanno usato come fiore all’occhiello negli ultimi quarant’anni per le eccellenze nei settori della maglieria, del biomedicale, della meccanica e nel momento della disgrazia ci scaricano”.
I piccoli e medi imprenditori stanno chiedendo solo un po’ di tempo, la proroga del pagamento di tasse e contributi, per riprendere le attività, “se ci riusciremo” aggiunge Lusvardi, perché la politica sembra proprio l’ostacolo principale: non c’è chiarezza su come si muoverà il Governo, il Presidente della Regione Errani non si è nemmeno presentato all’incontro in Camera di Commercio a causa di impegni istituzionali, l’assessore che l’ha sostituito, Muzzarelli, se n’è andato in anticipo sempre per lo stesso motivo, così come il Prefetto.
“Delusi? Di più. Stanno scherzando con il fuoco e siamo pronti a manifestare a Bologna e a Roma per questa mancanza di rispetto. Siamo esasperati, ci devono ascoltare perché altrimenti qui muore tutto.

In foto Goretta Tassi e Marco Cattellani

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