Das Modell: fuori dalle orbite comuni

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E’ un commovente omaggio alla nostra terra e alla nostra gente ferite dal sisma il videoclip de L’esistenza, il primo singolo della band carpigiana Das Modell, un progetto tutto elettronico formato da Roberto Ferrari, Daniele “Brando” Brandoli e Federico Montorsi (www.facebook.com/dasmodellband). Una toccante cartolina in bianco e nero. Sullo sfondo di un vecchio casolare rigato di crepe, il volto rugoso della signora Giovanna, profondamente segnato dagli anni trascorsi, è lì a ricordarci che la vita continua. Malgrado tutto. Ferma su una sedia a rotelle, Giovanna aspetta, tra un solitario e un bicchiere di lambrusco, che tutto ricominci a scorrere. Come prima. La vita è un dono o una condanna alla quale è impossibile fuggire. Ma vi restiamo aggrappati. In attesa di non provare più quel gravoso senso di inutilità e assimilando quello che l’esistenza ci obbliga a sopportare… A ricorrere, nei testi dei cinque brani che compongono il primo Ep della band – pubblicato dall’etichetta indipendente carpigiana Zeta Factory – sono lo smarrimento e l’incapacità di districarsi in una realtà che pare aver perduto la capacità di andare oltre l’immagine, raggiungendo l’essenza delle cose. Ed è proprio l’ossessiva ricerca della giusta direzione che ritorna come un mantra ne Il modo sbagliato. Un circolo vizioso dal quale pare impossibile uscire: sono un satellite fuori dalle orbite comuni, è così facile disintegrarsi al suolo senza emettere un suono… guardo le mie ali di vetro frantumarsi a terra in mille pezzi e ogni volta che cerco di ricomporle, perdo qualcosa… E se per affermare la propria unicità e ricercare un senso si è obbligati a lasciare qualcosa – o qualcuno – indietro, è la delusione legata alla consapevolezza di non poter esercitare pieno controllo sulla propria vita la protagonista de L’errore. Sono una linea tracciata per caso e non so più distinguere cosa è bene per me. Tutto ha un prezzo e l’errore è una serpe avida che non ha direzione. L’ep dei Das Modell segue una direzione circolare. Le parole e i temi ricorrono. Frequenti. I refrain dei pezzi si ripetono. Ossessivi. E penetrano la pelle. Così come i suoni. Elettronici. Campionati. Sintetizzati come i sentimenti che Roberto Ferrari riesce a tradurre con acuta sensibilità nei testi. Anche l’amore si dibatte tra le batterie campionate che si fondono coi synth e la voce scura di Ferrari. Un amore vago, come recita il titolo di un pezzo del disco, che si trascina a interpretazioni personali alquanto bizzarre, dando per scontato qualcosa di sbagliato. Un amore ucciso dall’ossessione di non essere come tu mi vuoi e dall’incapacità di essere se stessi, per tentare di aderire alle aspettative dell’altro. L’unica certezza dell’amore, canta Roberto, è che prima o poi dovrà finire. Una sentenza spietata, nichilista, di chi, forse, non ha ancora superato l’angoscia di essere stato gettato tra le cose da dimenticare. Perla dell’ep, Le cose da dimenticare, è un brano da ascoltare con attenzione. Più e più volte. Perchè la fatica a respirare di cui si parla è anche la nostra. La stessa fatica con la quale, giorno dopo giorno, costruiamo noi stessi, senza farci ingannare da futili riflessi, alla ricerca di una direzione. Quella giusta per noi.
Jessica Bianchi

Frammenti di bellezza elettronica
“Avevamo voglia di sperimentare, di reinventarci e abbiamo deciso di creare un progetto tutto elettronico”. Roberto Ferrari e Daniele “Brando” Brandoli commentano così la nascita dei Das Modell il cui nome racchiude già un omaggio al genio dei tedeschi Kraftwerk, pionieri della musica elettronica negli Anni Settanta. Componenti dei Fata, questi musicisti si conoscono da anni: “siamo una famiglia, per noi è essenziale lavorare in sintonia ed è proprio per tale motivo che in questa nuova avventura abbiamo voluto coinvolgere Federico Montorsi, chitarrista dei Fata, anche lui entusiasta all’idea di addentrarsi nel mondo dell’elettronica e cimentarsi con un nuovo strumento, le tastiere. Siamo alla ricerca di stimoli, i Das Modell costituiscono un banco di prova per tutti noi. Una sfida complessa e affascinante”. Sonorità e sfumature nuove nelle quali ha fortemente creduto la label indipendente carpigiana Zeta Factory, di Gabriele Rustichelli e Stefania Zampa, che ha pubblicato l’ep. “Siamo entusiasti di lavorare con i professionisti della Zeta, persone serie e fidate che, nel panorama della musica indipendente, stanno facendo grandi cose. Il pensiero di contattare le major – proseguono Brando e Roberto – non ci ha nemmeno sfiorati, vogliamo lavorare con persone che mantengono quel che promettono. Il futuro della musica è tutto nella distribuzione digitale e il nostro obiettivo è quello di produrre più ep per dare continuità al nostro progetto e catturare l’interesse del pubblico”. Nell’elettronica, sintetizzatori, drum machine, vocoder e campionatori permettono ai musicisti un’ampia gamma di possibilità crative, impensabile con gli strumenti tradizionali ma, le parole dei Das Modell, sono quelle colte di sempre. Quelle di Roberto Ferrari, la voce dei Das Modell, che le cesella e le rifinisce sino a creare l’ambiente perfetto. “E’ la passione che ci spinge a suonare. Non possiamo farne a meno, stare lontani dalla musica ci toglie il respiro. Salire sul palco è una necessità”, sottolinea il cantante. Ed è proprio questa passione che emerge con prepotenza dall’ep che sarà presentato il 17 novembre al Kalinka, a partire dalle 22. “Dovevamo chiudere il disco in studio la sera del 29 maggio ma poi è accaduto l’impensabile. Il terremoto ci ha dato una consapevolezza ulteriore: la forza degli emiliani e la loro dignità dovevano entrare nel nostro lavoro. Il brano L’esistenza rappresenta la sintesi, l’emblema di quanto accaduto ed è per questo che il primo video che abbiamo realizzato è dedicato a tutti coloro che hanno vissuto il dramma del sisma. E a rappresentare e a racchiudere il senso dell’emilianità è la nonna di Federico, la signora Giovanna”. Un video che arriva dritto al cuore. Che emoziona. Senza fronzoli o eccessive coloriture. “Crediamo che questo video incarni perfettamente il nostro modo di fare musica: arrivare al senso delle cose, emozionando chi ascolta”, concludono Brandoli e Ferrari. Minimalisti e colti, i Das Modell hanno intrapreso la strada più impervia, dal sapore squisitamente punk, quella che tenta di arrivare all’essenza delle cose.