Sono 123 i cittadini ‘fragili’ assistiti, 188 gli ospiti del Campo Tende del Piazzale delle Piscine, che dovrebbe essere smantellano entro il mese ottobre, 57 le persone ancora alloggiate in albergo, 1.298 le domande di Contributo di Autonoma Sistemazione e 21 i moduli abitativi temporanei richiesti a Carpi in zone rurali. Questi i numeri dell’emergenza che il sisma ha lasciato in eredità alla nostra città. Il Comune risponde con un altro numero: 56. Tante sarebbero le segnalazioni arrivate a seguito della pubblicazione dell’Avviso pubblico per la ricerca di alloggi in affitto da destinare agli sfollati. Evidentemente poche. Tanto poche da diventare imbarazzanti se consideriamo che, a fronte della documentazione che i singoli padroni di casa dovranno produrre per procedere con la stipula del contratto, probabilmente molti di loro sceglieranno vie meno impervie e costose… L’avvocato Rita Fontanesi ne sa qualcosa. “Sono tutore e amministratore di sostegno per conto del Tribunale di Modena e di Carpi. Tra i miei assistiti ve ne è uno che possiede un appartamento in centro a Carpi. Alloggio regolarmente affittato sino allo scorso anno e ora nuovamente libero a causa della morosità dell’inquilino che è stato sfrattato. Il giovane disabile che tutelo vive in una struttura residenziale a Carpi e non è intenzionato a vendere l’immobile in quanto costituisce un ricordo di famiglia e, di conseguenza, quando si è profilata la possibilità di mettere a disposizione del Comune, appartamenti sfitti da destinare agli sfollati, mi sono immediatamente attivata”. L’operazione infatti, prevedendo la sottoscrizione di un contratto di locazione tra Ente Pubblico, Azienda Casa Emilia Romagna, proprietario dell’immobile e assegnatario, offre numerose garanzie. “Il mio assistito vive con una pensione di invalidità e ha una disponibilità di liquidi molto ridotta. Pertanto avere la garanzia di un’entrata, per 18 mesi, tra i 250 e i 400 euro e la sicurezza che la casa – agibile dopo il sisma di maggio e con un’impiantistica luce e gas perfettamente funzionanti – verrà riconsegnata alla data di scadenza del contratto di locazione e nello stato in cui era stata consegnata mi pareva un’ottima soluzione”. L’avvocato Fontanesi alla fine di agosto ha contattato l’Ufficio Rientro in Abitazione del Comune di Carpi, per offrire l’appartamento “chiavi in mano”. “Dopo avermi chiesto le generalità, han detto che mi avrebbero richiamata ma, a fronte del loro silenzio, a fine settembre, mi sono rifatta viva per sapere come mai ci fosse ancora della gente in tenda nonostante io – e come me probabilmente altri – avessi un appartamento che aspettava soltanto di essere occupato”. La risposta? Un fax con un dettagliato elenco di moduli da produrre e presentare. Qualche esempio? La documentazione catastale dell’alloggio, la certificazione di conformità dell’impianto elettrico, la certificazione di conformità gas-termoidraulica e la certificazione energetica. “Mi domando come mai, ad agosto l’unico requisito richiesto fosse l’agibilità dell’alloggio, mentre oggi i documenti necessari si sono moltiplicati. Documenti che hanno un costo e necessitano di tempo per essere prodotti. Non potevano comunicarlo quando abbiamo offerto la nostra disponibilità? A cos’è imputabile tale mancanza di efficienza? Ora occorrerà altro tempo e, soprattutto, temo che, per ottenere tutte le certificazioni, soprattutto quella energetica, occorra affrontare dei lavori di manutenzione che il proprietario forse non potrà permettersi”. Tutti stanno registrando gravi ritardi nelle risposte dell’amministrazione: ma qual è la causa? “Sono madre di due figli, le scuole carpigiane versano in uno stato deplorevole: i ragazzi sono costretti a turni e rientri snervanti e i genitori spesso scoprono cambi di orario, un giorno per l’altro. Ognuno di noi, nonostante questo delirio, sta facendo sacrifici, sta riorganizzando il suo tempo – io sto riducendo fortemente la mia capacità lavorativa – per far fronte alla contingenza, consci della gravità di quanto ci è piombato addosso. I nostri amministratori ci hanno più volte detto che le scuole non sono ancora pienamente operative perché la priorità è stata data al reperimento degli alloggi per gli sfollati, poi però mi scontro con ritardi e disorganizzazione anche su quel fronte. Qualcosa non sta andando nel verso giusto”. Non è certamente questo il momento di sottilizzare. Di certo, in tempi non sospetti, per un consumatore, sia questo acquirente o affittuario di un immobile, sapere se un edificio consente o meno un risparmio energetico, è senz’altro utile, ma questi son tempi straordinari. Emergenziali. Oggi occorrono risposte concrete, per garantire un inverno caldo, asciutto e sereno alle famiglie che non hanno più un tetto sopra la testa. “E’ assurdo – conclude Rita amareggiata – mi chiedo se nelle tende – dove la gente vive dagli inizi di giugno – siano serviti tutti questi orpelli”.
Jessica Bianchi