Quel sogno chiamato ginnastica ritmica

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Diventare una ‘farfalla’ era il suo obiettivo e lo ha realizzato. Adesso è a disposizione di quelle atlete che, animate da una fortissima passione per la ginnastica ritmica, in lei hanno trovato un punto di riferimento.
Era il 1992. Federica Gariboldi, quattordicenne milanese, vinceva con la Nazionale Seniores la Medaglia d’argento nella specialità di squadra a sei nastri e nell’esercizio con tre funi e tre palle ai Campionati del mondo di Bruxelles. E’ l’apice della sua carriera dopo anni di sacrifici.
“Nel 1993 abbiamo conquistato l’ottavo posto in classifica generale per il programma a 6 funi e 4 cerchi & 4 clavette alla Coppa del Mondo di Alicante; mentre nel 1994, ai Mondiali di Parigi ci siamo piazzate al decimo posto in classifica generale per il programma con 6 funi e 4 cerchi & 4 clavette”.
La gara a squadre di ritmica viene introdotta alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 ma dopo tante soddisfazioni, “ho sentito in me una grande stanchezza, e quando mi è stato chiesto di andare alle Olimpiadi di Atlanta ho rifiutato, esausta”.
Perché la ritmica è “come l’innamoramento, scatta dentro all’improvviso con forza. E ti trascina.
E’ uno sport che richiede sacrificio perché ci si allena più di quattro ore al giorno per cinque giorni alla settimana. Mirando alla perfezione del corpo e della tecnica, questa disciplina impone costanza, determinazione e controllo, ma quando la ami, sei disposta a compiere ogni sacrificio”.
Federica Gariboldi ha cominciato quando aveva sei anni nella sua città, Parabiago (Milano). A otto anni partecipava già a gare agonistiche, e a dieci si è presentata ai test di alta specializzazione, durante i quali i tecnici sportivi sceglievano le ragazze idonee per la squadra nazionale. Era solo l’inizio.
Dopo la carriera di atleta, Federica, a partire dal 1995, affianca la sua istruttrice Paola Dal Fratello nella preparazione della Primavera Agonistica della Rede di Parabiago e nel 1996 diventa assistente della responsabile tecnica per gli allenamenti della Nuova Squadra Nazionale Seniores in vista delle Olimpiadi di Atlanta. “Dopo avere gareggiato per anni, iniziare ad allenare è stato un passaggio naturale, un’evoluzione per nulla forzata. Credere nelle mie allieve, cercando di tirar fuori il meglio da loro è un’avventura stimolante”, spiega Federica.
Dal 2003 è a Carpi dove ha deciso di stabilirsi per amore, per cominciare una nuova avventura insieme a Daniele, il suo compagno, e ai suoi figli Sofia e Giona.
Qui allena presso il Club Giardino più di sessanta giovani atlete che hanno raggiunto risultati ragguardevoli a livello regionale e nazionale. E chissà che non ci sia fra loro chi possa vivere una carriera come la sua.