Un lungo periodo di riposo, sei mesi, per suor Angela Bertelli rientrata a Carpi il 10 luglio. Generalmente rientra tre mesi ogni tre anni, ma attualmente si è aggiunto un corso per missionari saveriani della durata di tre mesi che si concluderà a novembre con un ritiro spirituale in Terra Santa.
“A parte questo, non programmo niente – spiega – ricevo tanti inviti da varie parrocchie, soprattutto in questo periodo di sagre, e tutte le volte che posso vado volentieri”.
Racconta della sua Casa degli Angeli alla periferia di Bangkok e lo fa con la consueta tenerezza. Attualmente sono una decina i bambini che la frequentano abitualmente insieme alle loro mamme. Sono queste a occuparsi di loro: “ogni mamma – spiega suor Angela – sa fare tutto per tutti e questo è importante non solo da un punto di vista terapeutico, ma anche perché dona loro fiducia e insegna la reciprocità. Inoltre per loro è previsto un piccolo salario che le rende autonome e capaci di gestire piccoli budget. Il Ministero ha organizzato un training per le mamme e anche questo è un segnale importante di riconoscimento”.
Nel periodo di assenza di suor Angela, sono vari gli adulti coinvolti nell’amministrazione e nella gestione della Casa degli Angeli, “sono tutti volontari preparati e affidabili”, osserva tranquilla.
La Casa degli Angeli non è solo un centro di riabilitazione per bambini ma è anche una casa di preghiera, infatti ne è prevista un’ora ogni giorno e mensilmente viene organizzato un ritiro spirituale. Ma non sono tutti cristiani gli adulti che la frequentano, circa la metà delle mamme sono buddiste, alcune sono cristiane da un paio d’anni e altre hanno chiesto il battesimo.
“Pur se di religioni diverse – commenta la missionaria – prevale la Parola di Dio. Certo emerge la differenza tra buddismo e cristianesimo: il primo vede nei figli handicappati un male, una punizione, il secondo no. La riprova ce l’hanno anche loro verificando che le loro stesse vite, in fondo, risorgono proprio grazie alle fragilità dei loro figli. Imparano un mestiere, acquisiscono una certa indipendenza e questo grazie a un dolore iniziale. Tutto riparte da Gesù Crocifisso”, la certezza di suor Angela. Certezza che vale anche qui e ora, per questa nostra terra devastata dal terremoto.
“Sono stata in giro – racconta suor Angela – e ho visto posti che sembravano bombardati, soprattutto le chiese. Ho sentito tante testimonianze, ho visto tanta paura e altrettanto dolore, ma si scorge anche tanto di buono. Non tutto questo male è venuto per niente, c’è tanto bene che nasce, una collaborazione fino a pochi mesi fa inimmaginabile e oggi sotto gli occhi di tutti. Piano-piano le cose si stanno muovendo, le persone sono state profondamente provate, ma hanno una enorme volontà di risorgere. Ho visto sgomento davanti a tante perdite che non sono solo materiali, ma ho visto tanta voglia di ripartire e tanto impegno. C’è la volontà di rimettersi in pista”. La novità è di farlo insieme.