Nonostante il centro storico di Carpi si stia progressivamente rianimando, gli esercizi commerciali chiusi restano ancora tanti. Se percorrendo il Portico lungo di Piazza Martiri e Corso Alberto Pio i negozi aperti sono la maggioranza, è su Corso Fanti che il colpo d’occhio è impressionante. Un problema sottolineato anche da Confesercenti che lancia una proposta. “La soluzione ideale sarebbe trasferire temporaneamente le attività commerciali in locali sfitti, sempre però in centro”. Idea che alcuni stanno già mettendo in pratica, come l’ottico Roberto Goldoni, il cui negozio sotto il Portico lungo è all’interno di un palazzo inagibile. “Ho trovato uno spazio a due civici di distanza, mentre il laboratorio è temporaneamente sistemato in un garage. Per la prossima settimana contiamo di riaprire”. Aspettando i lavori di sistemazione del medesimo palazzo si ingegna anche Rita Frigeri, la cui profumeria è poco distante. “Il negozio è agibile, ma la crepa del palazzo, che è lì da un sacco di tempo, con le scosse si è allargata e il muro è venuto in avanti. Dalla prossima settimana qui si installerà un cantiere con i varchi per raggiungere i negozi. Sino ad allora staremo in un gazebo appena davanti al portico”. Ma nel caso in cui le inagibilità fossero parecchie, Confesercenti propone un’altra soluzione: “sarà inevitabile pensare di realizzare un’area commerciale e di servizi provvisoria, nelle immediate vicinanze del centro”. Anche in questo caso c’è chi già si è mosso, come Eleonora Di Iorio, che ha trasferito la Farmacia dell’Assunta – la prima di Carpi – dal portico in un container in Piazza Dante. “I lavori di ristrutturazione potrebbero durare mesi, e nel frattempo ci siamo trasferiti qui, anche grazie al preziosissimo aiuto dei volontari di Alleanza Helf Care, e penso resteremo qui tutta l’estate. Tanti colleghi mi hanno detto che adotteranno la stessa soluzione. Vedo un futuro duro e in salita per il Centro, ma lo sforzo deve essere quello di non abbandonarlo, perché una volta fatto sarebbe spento il cuore della città”. Come lei, presto anche Luciana Bertani trasferirà la sua edicola appena su viale Carducci. “Una volta messa in sicurezza torneremo in Piazza, ma credo che ci vorranno tanto tempo e pazienza”. Oltre ai problemi logistici, sul commercio rischia di gravare anche la stangata tasse. E in molti già dicono che la sospensione dei pagamenti fino al 30 settembre potrebbe non essere abbastanza. “La ripresa sarà dura perché l’economia locale è in ginocchio – dichiara Daniele Giglioli, che ha una vetrina del suo negozio in Piazza Garibaldi transennata – piuttosto occorrerebbe creare una zona tax free per darci uno o due anni di respiro”.
Marcello Marchesini
In foto Daniele Giglioli