Case sfitte agli sfollati

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Nella zone terremotate non spunteranno le casette prefabbricate viste all’Aquila o in altri terremoti. Il presidente della Regione Vasco Errani ha annunciato che la strategia scelta è quella di cercare di sistemare le persone che hanno la casa danneggiata, in altri appartamenti, sfitti e senza danni. “Stiamo facendo una valutazione dei danni – ha detto Errani – dobbiamo capire bene quante sono le abitazioni inagibili dopodiché attiveremo la cosiddetta fase due per una sistemazione degna e di qualità per la popolazione: la priorità è usare il patrimonio immobiliare sfitto, sulla base della verifica vedremo i numeri e se ci sono le condizioni”.
Una cosa simile si sta facendo per le imprese. Se quelle che non hanno subito danni riusciranno a ripartire in tempi abbastanza rapidi, per le altre ci sono problemi molto
complicati: oltre ai costi per i danni c’é la necessità di non perdere posizioni di mercato e di salvaguardare i posti di lavoro. Mettere infatti le aziende in condizione di riprendere
la produzione in capannoni sfitti distanti magari qualche decina di chilometri in attesa di ristrutturare quelli danneggiati potrebbe essere un disagio sopportabile.
La ricostruzione, per cui il governo ha messo a disposizione due miliardi e mezzo in due anni, ricomincerà poi da scuole e ospedali.