Un nuovo ospedale a capitale misto: un’utopia?

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Picche. E’ questa la risposta data alla nostra proposta di creare una Fondazione a sostegno dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. Restituita al mittente, per ora, anche l’idea di costruire ex novo una struttura ospedaliera carpigiana a capitale misto, pubblico/privato, col contributo dell’imprenditoria locale. Se il tessuto imprenditoriale carpigiano mettesse sul tavolo 50/60 milioni di euro, con la vendita del nosocomio attuale e un esiguo aiuto della Regione, Carpi avrebbe finalmente l’ospedale che merita. La prima a raccogliere la nostra sollecitazione è la stilista carpigiana Anna Molinari, che tanto ha fatto – e tanto fa – per il nostro ospedale.

“Ritengo che la Fondazione, nata a supporto dell’attività dell’Ospedale di Sassuolo, sia un’iniziativa senza dubbio positiva per la gestione delle risorse private tuttavia bisogna partire dal presupposto che l’Ospedale di Sassuolo rappresenta un unicum in quanto società mista pubblico-privata e non può essere paragonato all’Ospedale Ramazzini. Riguardo alla creazione di una Fondazione a sostegno dell’ospedale carpigiano credo sia necessaria un’attenta riflessione in quanto esiste già la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che investe annualmente ingenti somme a sostegno della sanità locale.

La creazione ex novo di una Fondazione privata necessiterebbe infatti di un consistente capitale iniziale per poter ottenere un rendimento tale da poter realizzare significativi interventi immediati, a prescindere da ogni valutazione sul progetto in sé, che sulla carta è senza dubbio suggestivo, ma che si scontra con le attuali difficili congiunture economiche che investono pubblico e privato. Credo inoltre vadano prima risolte le difficoltà gestionali dell’Asl modenese fra realtà del centro e della periferia per poter instaurare un virtuoso rapporto fra sanità pubblica e imprenditoria e creare i presupposti per un’eventuale Fondazione”.

E se sul fronte della nascita di un soggetto giuridico pro Ramazzini, il presidente della Fondazione Crc aveva assicurato che in città “vi è già una Fondazione che sostiene l’ospedale e con risorse ben più ingenti”, Gian Fedele Ferrari ci tiene però a ribadire con forza la disponibilità a “rendere fruibile il terreno di Santa Croce per un nuovo Ospedale quando e se ci sarà un progetto concreto da parte della Regione che preveda le risorse per la costruzione della nuova struttura”.