Annabella non ce l’ha fatta

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Annabella non ce l’ha fatta. La vicenda che aveva ormai assunto quasi i toni di una favola, quella del volpino dal pelo bianco e nero e dai profondi occhi marroni, della sua lotta contro la malattia e dell’amore tra un cane e il suo padrone, questa storia che ha fatto appassionare tanti lettori e sembrava avviata a un lieto fine, ha invece trovato l’ambientazione per il suo atto finale in una fredda giornata di febbraio. Annabella combatteva da tempo contro il nemico più insidioso e più terribile: un tumore cresciuto, lentamente ma inesorabilmente, nella sua vescica. Ma, anche se alla fine – dopo essere da pochi giorni arrivata al dodicesimo anno di vita – si è arresa, Annabella, nell’impari scontro, sola non lo è mai stata. Sempre, al suo fianco, la ‘padrona-amica’ Loredana Malavasi, oltre agli altri quattro componenti della famiglia: il marito Luciano, il figlio Matteo e gli altri due cani, Altea e Aki. Una storia cominciata nel marzo dello scorso anno quando, a seguito degli evidenti dolori dell’animale, Loredana lo sottopone ad alcuni esami che confermano, appunto, il peggiore tra i sospetti. Dopo che ogni strada si era rivelata infruttuosa, e quando ad Annabella era stato prospettato non più di un mese di vita, la sua famiglia decise di tentare il tutto per tutto, sottoponendola alla terapia antitumore seguendo il metodo del dottor Luigi Di Bella, il professore modenese scomparso nel 2003 che tanto fece parlare di sé, nel bene e nel male, pochi anni orsono. E c’è da dire che, seppur attraverso costi non certo irrisori e notevoli sforzi in termini di cure, la situazione era sembrata migliorare. Tanto che Annabella era sopravvissuta altri dieci mesi, riuscendo anche a riguadagnare una qualità di vita soddisfacente. A inizio febbraio il volpino ha però contratto una peritonite dalla quale, pur resistendole, è uscita molto debilitata. Ed è stata proprio la conseguenza di questa patologia a causarle dolori talmente acuti da spingere Loredana a decidere di porre fine alle sue sofferenze. Anche se Annabella ora non scodinzola più per casa Malavasi, resta tuttavia la testimonianza di un bellissimo gesto, da prendere ad esempio per tutti gli amanti degli amici a quattro zampe. L’incondizionato affetto nei confronti di un altro essere vivente. Siamo certi che, negli ultimi istanti prima di andarsene, l’ultimo pensiero di Annabella, il suo ultimo uggiolio, è stato per coloro che l’hanno tanto amata. E che non la dimenticheranno mai.

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