Centro storico a rischio desertificazione

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Dopo la chiusura di due luoghi simbolo come il negozio d’abbigliamento Anceschi e il Bar Milano, Carpi si interroga sul futuro di un centro storico che presenta, a detta di tanti commercianti, molte criticità, tali da rendere sempre più difficile il tentativo di vivacizzarlo. Percorrendo i portici in una normale giornata lavorativa, i cartelli ‘affitasi’ non mancano, così come le serrande abbassate o le vetrine che si affacciano su interni completamente spogli. Se ne abbiamo contati tre nel portico di Piazza Martiri, situazioni di questo tipo si presentano anche sui Corsi Fanti e Cabassi. I motivi sono principalmente due: la crisi economica e i problemi con i proprietari degli immobili. La vera criticità riguarda invece via Paolo Guaitoli. Quello che, almeno nelle intenzioni, doveva essere il salotto buono dei carpigiani, nella realtà, pare essere divenuto un cimitero di attività commerciali, almeno da quando ha chiuso,nel 2010, lo storico negozio di musica Tosi Dischi. A dirlo sono gli stessi commercianti, che puntano il dito contro il Comune: “ci dovrebbero essere più iniziative da questo lato della piazza e i vigili dovrebbero girare di più, perché qui non si vedono”, sostiene Massimiliano Giullari, che in via Guaitoli ha un’attività che presto sposterà a Cibeno. “Siamo qui da quasi due anni – continua – e questa via è il deserto. Passa poca gente perché ci sono soltanto immigrati e ragazzi scalmanati. Per di più è sporca”. A lamentare scarsa manutenzione è anche Claudia Cattini, titolare del negozio Il Gufetto. “Qualsiasi cosa si chieda, la risposta è sempre ‘arrangiatevi’. Se per esempio i cani sporcano e chiediamo di mandare qualcuno a pulire, ci viene risposto di pensarci da soli. Si percepisce come il Comune sia dall’altra parte della barricata, distante dai cittadini”. Tra negozianti insoddisfatti e altri che stanno per lasciare la zona, c’è anche chi i battenti li ha già chiusi. Come Marika Camellini: “abbiamo aperto nel febbraio del 2008 e, dopo tre mesi, si è iniziato a parlare di crisi. Ma non è l’unica causa, perché questa è una via poco valorizzata. Infatti a Modena, dove abbiamo un altro negozio, non abbiamo avvertito gli stessi effetti. Per questo sono propensa a pensare che il problema riguardi anche il modo in cui viene gestito il centro”. Deanna Morini, proprietaria del negozio Anceschi, punto vendita che da ben 109 anni veste i carpigiani, una certa voce in capitolo, la può certo vantare. “Abbiamo deciso di chiudere nel momento giusto, anche se le motivazioni non riguardano la crisi. Come negozi siamo forse un po’ superati, tra outlet, spacci, negozi dell’usato e vintage. Ci ritiriamo quando possiamo lasciare ancora un bel ricordo”. Lapidaria Paola Ancona:“ho aperto il negozio da meno di un anno ma in questa strada non c’è nessuno in giro. C’è pochissima illuminazione e con le giornate che si accorciano questo è un problema. Nel weekend poi si sporca parecchio, essendo frequentata da ragazzini davvero maleducati. Avevamo chiesto di poter mettere delle insegne sotto il porticato, ma il permesso ci è stato ripetutamente negato”. Che via Guaitoli presenti numerose problematiche è sicuramente vero, basta passarvi in qualsiasi giorno della settimana per accorgersi come sia difficile gestire un’attività che non sia gastronomica. Alle lamentele dei commercianti però, occorre aggiungere una considerazione: quando il mercoledì sera, è stato possibile prolungare le aperture, magari per intercettare la possibilità dei carpigiani di fare shopping dopo il lavoro, i negozi aperti erano ben pochi. Così come per i weekend settembrini nei quali si svolgono diverse manifestazioni di carattere culturale come il FestivalFilosofia o la Festa del Racconto. Che ognuno, oltre a muovere le proprie legittime osservazioni, debba imparare nuovamente a fare la propria parte senza risparmio? Se ci si illude che, per uscire dalla crisi, bastino delle ordinanze del Comune che siano in sintonia con i desiderata dei commercianti, si avranno davvero amare sorprese. Perché un’Amministrazione con antenne sensibili alle necessità del commercio carpigiano è condizione necessaria, ma non sufficiente. Per attrarre clienti occorre, in questi tempi difficili, rimboccarsi davvero le maniche. Tutti, senza eccezione.