Cassato il mercatino di Natale

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Il commercio in centro storico versa in condizioni a dir poco critiche. L’unico asse sul quale lo shopping sopravvive, seppure con le difficoltà riconducibili alla contrazione dei consumi, è Corso Alberto Pio. A segnare la buona sorte del corso non sono stati soltanto la riqualificazione e il nuovo arredo urbano, bensì la ricca e variegata offerta merceologica che offre. Abbigliamento per grandi e piccini, telefonia, erboristerie, ottici, oreficerie, calzature, intimo, casalinghi, musica, pasticcerie, forni, gelaterie, bar… in corso Alberto Pio ogni capriccio può essere soddisfatto. L’asse gemello, ovvero Fanti – Cabassi, non gode certo della stessa fama… Riqualificato anch’esso, continua impietosamente a morire, pezzo dopo pezzo. Serrande che si abbassano, vetrine in decadenza, appiattimento dell’offerta merceologica… la Cenerentola del cuore cittadino, pur presentando alcuni poli d’attrazione storici (dalla gelateria K2 al Bar Duomo, al Bar Martini) proprio non ce la fa a decollare. Anzi…
Il Natale, si sa, per sobrio che sia, rappresenta comunque la gallina dalle uova d’oro per il commercio. Tutto luccica, ammiccante, per invitare i consumatori a mettere mano al portafogli e fare regali. Un’occasione da sfruttare quindi, per rivitalizzare anche gli angoli del centro che, solitamente, non catalizzano l’interesse della gente. Il Mercatino di Natale in corso Fanti era un ottimo strumento per accendere i riflettori sulla via. A costo zero per l’Amministrazione, il mercatino – che consentiva di fare doni insoliti e riscaldare l’atmosfera – è stato però bocciato. “Si pensava – ha commentato l’assessore a Economia e Commercio, Simone Morelli – che il mercatino potesse portare una ventata di novità ma, nonostante la riformulazione delle categorie merceologiche, sempre più attinenti al Natale, il risultato non è arrivato. L’idea è di proporre qualcosa che sia in grado di offrire prodotti e idee innovative e di qualità attraverso la manualità, la fantasia degli hobbisti, non che riproduca merceologie già reperibili in tutti i negozi in centro o fuori dal centro o degli ambulanti. Quest’anno saranno le associazioni di volontariato a esporre le loro creazioni, un’operazione molto più in linea con il Natale e con i valori che esso esprime”. Eccola qui la strada del politically correct: per accontentare i commercianti che si lamentano del fatto che gli ambulanti esponevano sciarpe e bigiotteria a prezzi inferiori, l’Amministrazione Comunale cosa fa? Elimina la concorrenza, piazzando sotto il portico le associazioni che propineranno sì, la medesima mercanzia, ma nel nome della solidarietà. Evviva i valori del Natale.