Tra i Comuni più “ricicloni” del 2010 al primo posto c’è Nonantola con il 62,9 per cento, al secondo Maranello con il 62,4 e al terzo Castelnuovo Rangone e Fiorano con il 60,8 per cento; seguono Bomporto (59), Carpi (58,8), Formigine (58,5), Sassuolo (58,3), Campogalliano (56,5), Bastiglia (56,3) e S.Cesario (56,2); Modena arriva a quota 51 per cento. In montagna superano il 40 per cento Pavullo, Prignano, Riolunato e Zocca ma, precisa Vaccari, «la Conferenza di pianificazione del nuovo Piano rifiuti che si conclusa di recente ha proposto di prevedere un obiettivo percentuale di raccolta differenziata diverso per il territorio della montagna, che più di altri presenta caratteristiche geomorfologiche e culturali tali da rendere applicabili sistemi di raccolta diversi».
Complessivamente i modenesi hanno “prodotto” nel 2010 oltre 464 mila tonnellate di rifiuti, 11 mila in più rispetto al 2009 quando la produzione era calata anche a causa della crisi); in pratica ogni modenese produce ogni anno 662 chili di spazzatura. Di questi rifiuti quasi 242 mila tonnellate sono state raccolte in modo differenziato (345 chili per abitante).
La proposta di nuovo Piano provinciale per la gestione dei rifiuti prevede la riduzione della produzione dei rifiuti urbani, l’aumento della quantità avviata al recupero grazie all’incremento della raccolta differenziata almeno al 65 per cento a partire dal 2012 e la riduzione progressiva del ricorso alle discariche che entro il 2019 riceveranno una quota residua pari all’1 per cento dei rifiuti urbani da smaltire (nel 2009 ha superato il 17 per cento) a seguito dell’entrata a pieno regime del termovalorizzatore di Modena.
I documenti sono disponibili nel sito della Provincia: www.provincia.modena.it nella sezione Ambiente poi cliccando su Pianificazione e gestione rifiuti.
Il percorso del nuovo Piano prevede un iter analogo a quello previsto per la pianificazione territoriale e si prevede possa concludersi entro il 2012.