Qualche giorno fa, ho spulciato l’Albo degli avvocati della provincia di Modena. Ho scoperto due cifre molto preoccupanti. Il numero degli iscritti nella provincia, al 31.12.2010, era di 1730, con un aumento, nell’arco di due anni, di circa duecento unità (195, per l’esattezza). L’altra cifra è quella del numero degli iscritti all’Albo operanti a Carpi: oltre cento (105 per l’esattezza). Suddiviso per numero di abitanti (che secondo gli ultimi dati sono 68.000) a Carpi c’è un avvocato ogni 647 abitanti. La media è davvero preoccupante se raffrontata al fortissimo calo della domanda del servizio di assistenza legale a seguito della crisi economica e della delocalizzazione delle imprese verso i Paesi dell’Est europeo. Anomalia molto grave è l’aumento degli iscritti all’Albo rispetto alla continua riduzione della domanda e alla persistente difficoltà per i professionisti di riscuotere le proprie parcelle. Siamo di fronte a una situazione di emergenza, soprattutto rispetto all’aumento di iscrizioni di giovani avvocati e alla difficoltà per loro di trovare una sistemazione remunerativa. Molti di questi giovani colleghi non possono fare altro che parcheggiarsi presso studi avviati, con scarse prospettive di lavoro e di guadagno, o con la difficoltà di realizzare uno studio proprio. E’ un problema, d’altra parte, che ha dimensione nazionale dato dal numero esorbitante di professionisti iscritti all’Albo forense (circa 220.000) a fronte di una situazione di crisi generalizzata. Cosa fare? Occorre certamente limitare l’accesso alla professione, con misure severamente selettive, se si vuole evitare il numero chiuso. Intanto, a Carpi, queste difficoltà soggettive degli iscritti e degli studi professionali operanti sul territorio comprensoriale, devono confrontarsi con quelle derivanti da carenze diffuse, e di vecchia data, che affliggono sia la sezione distaccata del Tribunale che l’Ufficio del Giudice di Pace. Quanto al primo, nonostante gli sforzi dell’unico giudice addetto, e dei suoi ausiliari, il monte degli affari civili è in aumento, con ripercussioni sui tempi di svolgimento e di conclusione di ciascuno di essi. Tempi che si allungano, anche per passaggi del tutto banali della procedura, come quelli, ad esempio, del rinvio per formalizzare le conclusioni delle parti in causa. Circa la situazione dell’Ufficio del Giudice di Pace, rispetto ai 6 giudici in organico all’inizio, ridottisi in seguito a 3 unità, oggi esso opera con appena due, entrambi gravati dalla competenza per i procedimenti penali. Ma uno degli elementi che ha messo in difficoltà in questi anni il funzionamento del Tribunale di Carpi è stata la mancanza dell’ufficiale giudiziario dopo la prematura scomparsa del dottor Lorenzini. Questi ausiliari, fondamentali nell’attività giudiziaria per la fase esecutiva, di comunicazione e notifica dei provvedimenti giudiziali, sono tutti concentrati nell’Ufficio notifiche del Tribunale di Modena presso il quale gli avvocati di Carpi devono recarsi per le richieste di loro competenza (notifiche, pignoramenti, sequestri). Una situazione intollerabile, umiliante ed economicamente dispendiosa. Un vero scandalo, al quale il Ministero della giustizia nonostante gli interventi di vari parlamentari della nostra provincia, non ha mai dato una risposta positiva. Carpi, sede decentrata del Tribunale di Modena, non merita, dunque, attenzione? Gli avvocati di Carpi devono agire come dei questuanti se vogliono mandare avanti i loro atti? E pensare che il nostro distretto giudiziario serve una popolazione di oltre 100mila abitanti! Fino a quando si continuerà a ritenere che i problemi della giustizia, in Italia, siano soltanto quelli penali? L’inventario che annualmente viene fatto dal Procuratore Generale della Cassazione e dai Procuratori delle varie sedi di Corte di Appello ha evidenziato un cumulo di processi civili che sfiora i 5 milioni di pratiche arretrate. Le misure per lo snellimento delle procedure adottate negli ultimi anni non possono smuovere nè assottigliare questa montagna se, oltre alla modifica delle procedure, non si inseriscono negli uffici giudiziari nuovi giudici e nuovo personale amministrativo, compresi gli ufficiali giudiziari (vedi Carpi). Avv. Saverio Asprea
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