Coop Alleanza chiude la storica sede di viale Virgilio a Modena

L’immobile, costruito tra gli anni ’70 e ’80, non risponde agli attuali standard di efficienza energetica e la sua operatività ha un impatto sia economico sia ambientale eccessivo.

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Nell’ambito del processo di riorganizzazione degli spazi direzionali, nelle prossime settimane Coop Alleanza 3.0 procederà alla chiusura della sede di viale Virgilio, a Modena. L’iniziativa lascerà invariati i livelli occupazionali: infatti, è garantita la piena continuità di servizio per le oltre 300 persone che attualmente hanno sede presso la sede modenese, così come rimangono prioritari per la Cooperativa princìpi di benessere nello svolgimento dell’attività lavorativa. I lavoratori del direzionale di Modena saranno assegnati a nuove sedi di lavoro disponibili nelle altre strutture di Coop Alleanza 3.0 limitrofe, come ad esempio le aree ad uso ufficio presenti negli ipercoop Grandemilia e Portali (Modena), Borgogioioso (Carpi), Ariosto (Reggio Emilia) o la sede distaccata di Anzola. Inoltre, permane per i lavoratori la possibilità del ricorso allo smartworking, che per chi lavora in ufficio può estendersi fino a quattro giorni alla settimana: questa misura consente un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata e, nel solo 2023, ha consentito a ciascun lavoratore di evitare – in media – 140 ore di spostamento casa-ufficio, pari a quasi 6 interi giorni. Inoltre, ha anche un importante riflesso in termini di sostenibilità e – sempre nel 2023 – ha consentito di ridurre di circa oltre 7,2 milioni di chilometri le distanze percorse, con un risparmio annuo di circa più di 1,1 milioni di kg di CO2.

“Questa manovra consentirà il recupero di importanti risorse e metterà la Cooperativa nelle condizioni di essere sempre più competitiva e di poter continuare a investire là dove serve” ha spiegato Edy Gambetti, Vice Presidente di Coop Alleanza 3.0, ribadendo che Modena rimane centrale. Anche in conseguenza delle politiche sullo smartworking, la sede di Modena risulta però oggi sovradimensionata rispetto alle reali necessità. L’immobile, costruito tra gli anni ’70 e ’80, non risponde agli attuali standard di efficienza energetica e la sua operatività ha un impatto sia economico sia ambientale eccessivo. La sua dismissione, quindi, rientra nelle linee strategiche per la gestione del patrimonio immobiliare delineate nel Piano Industriale 2023 – 2027 e comporta un miglioramento dell’impronta ambientale della Cooperativa.