Home Arte, Storia, Cultura, spettacolo e musica Un viaggio nella mente dei personaggi dell’Amleto secondo l’artista Andrea Saltini

Un viaggio nella mente dei personaggi dell’Amleto secondo l’artista Andrea Saltini

Al Teatro Sociale di Novi di Modena, dal 14 febbraio al 22 marzo 2026, va in scena Hamlet Suite dell’artista carpigiano Andrea Saltini, mostra d’arte contemporanea a cura di Anna Vittoria Zuliani. L’esposizione, promossa dal Comune di Novi in collaborazione con Novi 360, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, sarà inaugurata sabato 14 febbraio alle ore 18.

0
159

Andrea Saltini Ph. Luciano Spiardi

Al Teatro Sociale di Novi di Modena, dal 14 febbraio al 22 marzo 2026, va in scena Hamlet Suite dell’artista carpigiano Andrea Saltini, mostra d’arte contemporanea a cura di Anna Vittoria Zuliani.  L’esposizione, promossa dal Comune di Novi in collaborazione con Novi 360, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, sarà inaugurata sabato 14 febbraio alle ore 18. Il percorso espositivo comprende dieci dipinti inediti di medie e di grandi dimensioni, tutti realizzati nel 2024 e nel 2025. Sono inoltre esposte, per la prima volta nel percorso dell’artista, quattro sculture dedicate a Ofelia, Rosencranz, Guildenstern e Yorik, presenti anche sulle tele, archetipi di un mondo/palcoscenico su cui si svolge la commedia umana. Realizzate attraverso l’assemblaggio di objets trouvés e materiali non convenzionali, le opere scultoree danno corpo all’ambivalenza dell’esistenza: forte e vulnerabile, mostruosa e bella.

“A frugare senza alcun metodo nella biblioteca di Amleto si rischia di fare la fine di Ofelia, gonfia d’acqua come un otre. Ce lo dice Amleto stesso, eppure da anni continuo a cercare in quella biblioteca, a pernottare nel già pensato così da scoprire qualcosa che nemmeno il suo costruttore presagiva… Quegli squilibri, quella depressione da cui lo sventurato principe sembra affetto lo rende un personaggio eterno, straordinario: che sembra vedersi vivere. Vivo perché è stato messo lì da William Shakespeare quasi la sua vita fosse l’oggetto di una rappresentazione, e quella presunta pazzia non è che un espediente per lasciarlo libero di gironzolare in mezzo a una manciata di personaggi vecchio stampo che sembrano andare in tilt davanti ai non-sensi, alle pernacchie, ai raggiri della vita. Le nostre vite. La mia vita”, scrive Andrea Saltini.

“Amleto, Ofelia e Laerte occupano la sala di un vecchio teatro, chiuso da tempo. Nel ridotto, la Corte si mescola al vociare dei visitatori: Yorick, Orazio, Fortebraccio, Gertrude, Rosencrantz e Guildenstern osservano silenziosi la scena e si mostrano come attori al loro pubblico. Una struttura di tubi innocenti sorregge la copertura della sala vuota del teatro, i ferri del reticolo corrono lungo le tre dimensioni a tendere lo spazio, sembrano provare a dilatarlo, ma lo spazio è il tempo che ci è concesso, oppresso dai fantasmi, dalle tragedie e dai tormenti. Ciò che abbiamo davanti è una mappa della mente dei personaggi dell’Amleto. Lo spazio è ingombrato da una trama solida ma esile rispetto al vuoto che resta, un vuoto che è possibilità, vita e redenzione. L’Amleto di Andrea Saltini è, come per Jules Laforgue e Carmelo Bene, un insinuarsi nelle ombre ed immergersi nel mistero dell’opera di Shakespeare, esasperandone il dramma e rivelandone la tragica ma inevitabile modernità”, scrive Anna Vittoria Zuliani.

L’esposizione, organizzata da Daniel Bund con DOBLE Mostra di Arte Contemporanea, è visitabile gratuitamente il sabato con orario 16.00-19.00 e la domenica ore 11.00-13.00 e 16.00-19.00, gli altri giorni su appuntamento.