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Balcanica, tre incontri a Carpi per non dimenticare

Sabato 8 novembre, alle 17.30, l’incontro con la scrittrice Elvira Mujčić, il primo dei tre dedicati a voci e storie dal cuore dell’Europa, nell’anniversario della strage di Srebrenica.  

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Tra il 1992 e il 1995 la rapida disgregazione della Jugoslavia trascina la Croazia e la Bosnia-Erzegovina in un conflitto sanguinoso che coinvolge i tre maggiori gruppi nazionali: serbi, croati e musulmani. Nel luglio del 1995 a Srebrenica più di ottomila cittadini bosniaco-musulmani vengono trucidati per mano delle truppe serbo-bosniache di Ratko Mladić, nonostante la cittadina della Bosnia orientale fosse stata dichiarata dall’Onu zona protetta.

Nell’anniversario dei trent’anni da quella strage, la Biblioteca Loria, in collaborazione con Fondazione di Fossoli e comitato PacificAzioni, propone la rassegna Balcanica. Voci e storie dal cuore dell’Europa, che si apre sabato 8 novembre, alle 17.30, all’Auditorium Loria con l’incontro, a ingresso libero, con la scrittrice Elvira Mujčić, autrice di La stagione che non c’era (Guanda, 2025), in dialogo con Francesca Negri, dell’Istituto storico di Modena, e con le letture di Arianna Agnoletto, del Comitato PacificAzioni. Di origine bosniaca, la scrittrice racconta di Nene, Merima e di sua figlia Eliza travolti dalla scomparsa del proprio paese. Le storie individuali e di un intero mondo in un romanzo ambientato nella Jugoslavia del 1990 che diventa “il simbolo di ciò che accade quando il culto del passato si esaspera e si trasforma in violenza, teatro di paure e inquietudini così simili a quelle del nostro presente”.

La rassegna prosegue con altri due appuntamenti: venerdì 14 novembre, alle 20.30 con la proiezione del film documentario I diari di mio padre (Palomar, 2024) girato da Ado Hasanović che sarà presente in sala, e sabato 22 novembre, alle 17.30, con l’incontro con il violinista di Sarajevo, carpigiano di adozione, Mario Šehtl e Il racconto di un violino.

“Nell’immaginario collettivo – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Carpi, Giuliano Albarani – le guerre della ex Jugoslavia si sono concluse trent’anni fa, con episodi atroci che hanno procurato ferite indelebili nella coscienza europea. Purtroppo, come abbiamo avuto modo di vedere, tale ‘conclusione’ era fittizia, non solo perché è poi seguito un nuovo conflitto nel Kosovo e per il Kosovo, ma anche perché nella stessa Bosnia-Erzegovina la transizione postbellica è tuttora irrisolta e soprattutto perché quella che sembrava l’ultima guerra europea del Novecento ha fatto da prova generale per le aggressioni territoriali e le pulizie etniche di questo abbrivio, caotico e sanguinoso, di Ventunesimo secolo”.